Un piccolo uomo di fronte a un mondo di cibo

Dei paesaggi di cavoli e prosciutti fotografati da Carl Warner abbiamo già scritto. Lì la relazione cercata con il fruitore era basata sull’inganno ottico, sugli scarti di percezione, sulla meraviglia. Pierre Javelle e Akiko Ida, lavorano anche loro con il cibo trasformandolo in elemento di uno scenario, ma introducono nell’immagine dei piccoli omini, figure da modellismo che interagiscono con questo mondo di fantasia. Il divertissement sta nel cambio di luogo, dimensioni e funzioni ovviamente, ma viene messo in moto dalle azioni dei modellini. Le uova si trasformano in grandi massi da scalare grazie agli omini in bicicletta, la peluria del kiwi è un prato da tagliare, e gli acini passiti dell’uva vengono gonfiati con una pompa. Iniziata nel 2002, questa serie di fotografie, comprende più di 60 coppie di mmagini, una che riprende il dettaglio e l’altra svela il contesto culinario. Questo è il sito www.minimiam.com

Ancora cibo e modellini per Cristopher Boffoli, fotografo di Seattle, che dal suo progetto  Big appetites (www.bigappetites.net) ha tratto il libro  Big Appetites: Tiny People in a World of Big Food, edito da Workman Publishing,: “La felicità, la speranza, l’avventura, l’orgoglio, l’amore, l’avidità, minaccia, la solitudine – è il nostro mondo, visto attraverso una lente singolarmente unica e divertente, in più di 100 scene dalla colazione al dessert.”

Parlando di micromondi non si può non citare l’artista londinese Slinkachiu.  Il suo progetto The Little People Project è iniziato nel 2006 e porta nelle grandi città le sue mini istallazioni che vengono fotografate e lasciate in strada in balia del tempo e dei passanti. A metà strada fra street art e fotografia, Slinkachiu usa spesso anche il lui il cibo nelle sue creazioni, ma con un valore diverso. Qui vero protagonista è l’ambiente urbano e la solitudine dell’uomo. Le piccole miniature infatti entrano in contatto con oggetti o rifiuti della città, stravolgendone uso e funzioni, con un forte effetto straniante dato dall’elemento realistico. Non c’è una ricostruzione in studio e l’ inserimento nel contesto reale, gli elementi riconoscibili della città che rimane sfocata sullo sfondo il gioco delle proporzioni danno a queste immagine una grande forza di impatto visiva e riflessiva.  La profondità di una  narrazione   appena   suggerita riesce a catturare chi guarda trasportandolo, spesso con un sorriso, in un’atmosfera poetica e malinconica. 

 

www.slinkachu.com

 

 

 

 

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