Posti in piazza per la Piazzetta del Sole a Farnese

Miriam Mareschi "Più che di ristorazione parlerei di enogastronomia e turismo a cui la ristorazione è legata a doppio filo. Penso che ci dovrebbe essere una politica diversa. Le nostre materie prime meritano più attenzione e rispetto. Valorizzare e preservare dovrebbero essere elementi fondamentali."

Tra le strette vie di Farnese, piccolo centro della Tuscia dalla grande memoria storica, si trova la Piazzetta del Sole, una piccola osteria caratterizzata da calore domestico e consumata professionalità che ha guadagnato, di buon diritto lo scorso anno, la Chiocciola Slow Food. Pochi tavoli e attenzione ai dettagli per creare un ambiente piacevole in cui ritrovare nel piatto i sapori della tradizione locale e contadina con ampio utilizzo di erbe spontanee, fiori eduli e aromatiche sfumati in una leggerezza moderna. Miriam Mareschi e Antonella Ferrari hanno fondato la  Piazzetta del Sole nel 2002 con l’intento di creare uno spazio piacevole dall’atmosfera familiare dove valorizzare la storia gastronomica del luogo. Il prossimo giovedì, 11 giugno,la  Piazzetta del Sole riaprirà le sue porte ma non solo.
Miriam Mareschi ci ha raccontato le novità di questa ripresa e le considerazioni di questo lungo lockdown.

Durante questo periodo di pausa forzata sei stata molto attiva sui social…
È stato un momento molto duro, a cui si sono aggiunti anche problemi familiari. Ho avuto bisogno di confronto e i social sono stati il mezzo più immediato. Poi lentamente ho spostato l’attenzione su una riflessione più intima dedicandomi alla lettura, tra cui L’invenzione della gioia di Sandro Sangiorgi e molti libri e ricettari di cucina antica e medievale tra cui quello di Trude Ehlert. Poi serie tv di cui sono appassionata: Unorthodox, Ozark, Bordertown per citarne alcune.
La necessità di confronto è rimasto, ma più meditato. Ci siamo sentiti con i colleghi del Sentiero degli Osti, abbiamo condiviso ansie e speranze. Uno scambio costante c’è stato ovviamente  con la mia socia Antonella (Ferrari n.d.r.) con cui abbiamo parlato della sensazione di essere di fronte a cambiamenti importanti e a un nuovo inizio con tutto ciò che comporta a livello di preoccupazioni, angoscia per il futuro, smarrimento. È  stato un periodo intenso e molto forte emotivamente.
 
Quella dell’11 giugno sarà una vera e propria ripresa delle attività perché non avete fatto delivery o asporto.
Non siamo in una grande città, la bellezza di Farnese è, in questo senso, anche il suo difetto. Siamo in un piccolo borgo, un luogo tranquillo immerso nella natura, il delivery o l’asporto non erano possibili. Antonella ha cucinato per gli amici, ma si è trattato di asporto amicale nulla di più.

La riapertura è alle porte, manca una manciata di giorni. Come vi siete organizzate? Quali sono le novità?
La novità più importante è lo spazio all’aperto. Avendo ridotto i posti all’interno, che erano già pochi, l’Amministrazione ci è venuta incontro concedendoci una piazza molto carina, un salotto a cielo aperto nel centro storico a 30 mt circa dall’osteria. La strada dove siamo è stretta e per motivi di viabilità era impossibile chiuderla o riservarne una parte ai tavoli, così ci  è stata proposta  questa soluzione alternativa. Certo sarà impegnativo, ma era l’unico modo. Così, tra interno ed esterno arriveremo a circa 35 coperti. Per cui ci siamo date da fare per organizzarla secondo il nostro stile. Il locale per noi deve essere accogliente, è un po’ la nostra casa.

Si sono fatte molte considerazioni sui menu della riapertura. Ridimensionamento, maggiore spazio al territorio, stagionalità per voi come sarà?
Noi non cambieremo nulla. Il territorio con le sue materie prime lo valorizziamo da sempre, le ricette della tradizione e le paste fatte in casa anche. Verdure, fiori eduli ed erbe di campo saranno presenti. Quello che per molti è una scoperta, per noi è una conferma.  Abbiamo anche la fortuna di abitare nella Tuscia, luogo di giacimenti gastronomici importanti, che offre ampia scelta e che nel tempo è cresciuto straordinariamente in qualità. Basti pensare all’Olio Extra-Vergine d’Oliva o ai legumi, ma la lista sarebbe lunga. Seguiamo la stagionalità fin dall’inizio. La spesa di solito la faccio io, mi ha insegnato mio padre a vedere, a cercare quello che volevo. Oggi c’è meno tempo, il modo di lavorare è cambiato, ma per noi,  quello della spesa quotidiana rimane un momento fondamentale.  

Dacci qualche piatto del nuovo menu, per stimolare l’appetito.
Cominciamo con un antipasto:  Coniglio freddo marinato all’olio con insalatina, ci sarà poi una lasagna di zucchine con i suoi  fiori, la pappa al pomodoro con mousse di  bufala e il resto lo lasciamo alla sorpresa degli ospiti.

La Piazzetta del Sole oltre che per una cucina improntata sulle materie prime e sulle erbe spontanee è famosa per una carta dei vini particolare, costruita sulla tua profonda conoscenza del settore dove anche gli appassionati di vini naturali, o come ami definirli tu, agricoli,  possono sbizzarrirsi, come vedi il mondo del vino in questo momento?
Anche per il vino è un momento duro, pesante.  Come Ge.Re.Mi. – la cantina che ho con mio fratello Renato –  abbiamo dovuto vendere una parte come sfuso durante questa quarantena per necessità di liquidità. Il mercato si è fortemente contratto: l’estero e la ristorazione sono pressoché fermi.

Come vedi il  futuro della ristorazione in generale e nella Tuscia in particolare?
Faticoso. Penso che ci sarà una forte selezione naturale e solo chi ha un progetto chiaro e ha lavorato con professionalità riuscirà, non senza sforzi, a rialzarsi. Molti resteranno chiusi e per un po’ credo che le nuove aperture saranno molto ponderate.
Questo periodo credo ci abbia lasciato con una maggiore consapevolezza di ciò che abbiamo, delle reali potenzialità dell’Italia. Più che di ristorazione parlerei di enogastronomia e turismo a cui la ristorazione è legata a doppio filo. Penso che ci dovrebbe essere una politica diversa con una maggiore attenzione appunto al turismo, all’enogastronomia e all’agricoltura. Le nostre materie prime meritano più attenzione e rispetto. Valorizzare e preservare dovrebbero essere elementi fondamentali. Pensa soltanto alla  Tuscia e a quello che può offrire a partire dai prodotti, come ti dicevo poco fa, senza dimenticare il paesaggio: considera che qui a due passi c’è la Riserva Naturale Selva del Lamone, il territorio è cosparso poi di siti archeologi, ci sono borghi medievali,  i laghi…   se  lavorasse meglio in questo senso la Tuscia  potrebbe fare la differenza e incentivare un turismo consapevole che ancora stenta a prendere piede come dovrebbe.

Molti dei tuoi colleghi della Tuscia hanno già riaperto e per tutti è stato un po’ come il primo giorno di scuola, diviso tra emozione e ansia. Voi come ve lo immaginate e come vi ci state avvicinando?
Siamo entrambe emozionate, come la prima volta, o anche di più. Sarà  un ritrovarsi, una festa tra amici. Durante la quarantena la cosa che mi ha fatto più piacere sono state le telefonate o i messaggi dei clienti che volavano farci arrivare sostegno e vicinanza. Ora finalmente li potremo rivedere di persona e abbracciarli con lo sguardo.

 

 

 

Piazzetta del Sole
Via XX Settembre, 129 
01010 Farnese 
0761 45 86 06
392 98 93 879
piazzettadelsole@gmail.com
www.piazzettadelsole.com

 

 

 

 

 

 

 

 

Geremi
Via Marconi 18
01010 Ischia di Castro
392 989 3879
geremivini@gmail.com

 

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