Leonardo Bussoletti: cronache della Narni enologica

Leonardo Bussoletti

La fortuna di alcuni vitigni si deve all’intuizione e alla caparbietà di grandi produttori. Spesso si tratta di vitigni considerati minori, da taglio,  che per tradizione sono “comparse” e  non hanno mai avuto la possibilità del grande monologo. Poi arriva l’eno-regista che si appassiona, ne intuisce le potenzialità e inizia il percorso di studio, di sperimentazione fino ad arrivare a interpretazioni degne di nota. Così è stato per il Ciliegiolo di Narni che rischiava di rimanere relegato sullo sfondo e partecipare, in virtù della morbidezza e dei profumi, solo a migliorare il Sangiovese. Ma dietro le quinte  Leonardo Bussoletti con dedizione e passione ha iniziato un lungo lavoro di ricerca in collaborazione con il prof. Valenti dell’ Università di  Milano. Si è provveduto dunque a realizzare una mappatura dei vecchi vigneti individuando circa 30 cloni di ciliegiolo nel territorio della IGT Narni ed è stata fatta una selezione clonale e massale . “Il Ciliegiolo di Narni dimora in queste zone fin dal 1200. Oggi siamo 11 produttori per un totale di 50 ha. Dallo scorso anno ci siamo uniti nell’Associazione produttori Ciliegiolo di Narni con l’intento di rilanciare e promuovere questo vitigno di grandi potenzialità e con una lunga storia da raccontare che parte dal Medioevo e arriva fino a noi, che passa dai conventi alle case povere e dignitose dei contadini, che usa il linguaggio colorito delle osterie e quello grasso delle trattorie. Ora si tratta di mirare tutti verso la qualità per ottenere un vino capace di competere a livello regionale con altri grandi rossi e potersi affacciare senza difficoltà sul panorama nazionale e internazionale.” Ci dice Leonardo mostrandoci i grappoli, lunghi, scuri  e compatti che si intravedono tra le foglie. Siamo nel vigneto dietro la cantina: “Da qui viene il Brecciaro che deve il nome a questo terreno sassoso e difficile, ma che mi ha dato grandi soddisfazioni. Quest’anno il Brecciaro 2012 ha vinto la Corona assegnata dalla guida Vinibuoni d’Italia 2015″. Un sorriso accogliente e rassicurante e un viso pulito e fresco. Leonardo Bussoletti ha iniziato a parlare di vino venticinque anni fa, lo faceva non ancora da produttore, ma come agente,  consulente e direttore commerciale di importanti case vinicole “A un certo punto ho iniziato a pensare a quello che avrei voluto realizzare, alla mia idea di vino e soprattutto avevo voglia di portare avanti un mio progetto, insomma investire le mie energie su qualcosa di mio che avrei potuto seguire fino in fondo. Nel mio lavoro mi capitava spesso di promuovere idee o sposare progetti che poi seguivano una loro strada da cui per  razionalizzazione lavorativa venivo escluso” . Così nel 2009 ha impiantato il primo vigneto e oggi dai suoi nove ettari provengono 20.000 bottiglie di vino di cui 12.000 di ciliegiolo. Le rese sono basse, l’azienda è biologica e c’è una grande attenzione alle pratiche di vinificazione: “Ogni partita viene vinificata a sé, poi assemblata. Quando abbiamo lavorato sul ciliegiolo abbiamo fatto micro-vinificazioni per capire il comportamento di questo vitigno che, per la pressoché totale assenza di tannini, dava problemi sulla longevità. Ora ci spostiamo, vi porto nei vigneti”. IMG_1521La macchina si ferma sul ciglio della strada. Siamo a Colle Pizzuto, a cavallo fra Sangemini e Montecastrilli,  e come sempre i toponimi rendono l’immagine del luogo con un’immediatezza fulminante. La terra è chiara, pastosa, riflette la luce che vibra tra le foglie argentate degli olivi e di qualche tiglio, dando al paesaggio una nota più dolce e pacificata rispetto alle terre scure, sulfuree, luciferine e imbronciate delle nostre zone.  “Questo è l’unico vigneto orientato a sud. Il ciliegiolo soffre il caldo ed è un vitigno precoce, qui mi viene in aiuto il vento che non manca mai. Il terreno come vedete è argilloso e calcareo, e dà finezza ed eleganza ai vini. Il problema maggiore è stato il drenaggio, ho dovuto fare un lavoro particolare per incanalare l’acqua”. Leonardo ci fa strada attraverso un viottolo che porta a un altro appezzamento. IMG_1553Ciliegiolo, Trebbiano, Grechetto g 5, Grechetto g 109. Lo sguardo corre insieme ai filari verso l’orizzonte. Anche qui la terra è chiara spaccata, come un grande “brutto, ma buono”. vigneto bussoletti“Federico Curtaz ti segue fin dall’inizio. Com’è il rapporto con questo grande enologo?” chiede Carlo avvicinandosi a guardare i grappoli di Ciliegiolo.  “Con

Carlo zucchetti e Leonardo Bussoletti
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Leonardo Bussoletti, Carlo Zucchetti e la bottiglia con il cappello a Vinitaly 2014

Federico c’è un rapporto di profonda stima e di amicizia, con bonari e costruttivi scontri. Ogni quindici giorni è nella mia cantina e nei vigneti per controllare, verificare che sia tutto in

ordine”.“ Quali sono i motivi di disaccordo enologico?” chiede Carlo ridendo “Io vorrei un vino completamente naturale, senza lieviti aggiunti, senza solforosa solo rame e zolfo in vigna in quantità controllate” risponde Leonardo con lo sguardo perspicace di chi conosce e in parte provoca la reazione dell’interlocutore che non tarda a venire. “Lascia fare a Curtaz, la moda dei “vini naturali” lasciala ad altri. Continua a fare vino buono con un’attenta conduzione aziendale biologica!”. Arriviamo ai filari di grechetto un altro vitigno autoctono il cui successo si deve all’ostinazione di un produttore, Sergio Mottura,  che ha fermamente creduto nelle sue potenzialità. “Come procedi per il Colle Ozio?  A proposito complimenti, quest’anno si è aggiudicato i tre bicchieri del Gambero Rossoper l’annata 2012!” chiede Carlo che da anni segue con interesse l’evoluzione di questo vitigno non solo nella Tuscia, ma in Umbria, in Emilia Romagna, in Toscana e nelle Marche riunendo i produttori a luglio a Civitella d’Agliano nel percorso e nelle degustazioni di Nelle Terre del Grechetto. Leonardo ha sempre partecipato con il suo Colle Ozio.   “Vinifico i due cloni separatamente. Adesso sto provando ad allungare i tempi di mantenimento sulle fecce fini”. IMG_6747

 

Torniamo nella sede aziendale dove  ci attende una bella degustazione. Le tre declinazioni di ciliegiolo, lo 05035, il  Brecciaro, il  Vigna Vecchia. Quest’ultimo è un prodotto interessante, che andrebbe affinato, però,  con un utilizzo forse più controllato e consapevole del legno. Per  i bianchi: Grechetto di Colle Ozio 2011 e 2012  e il Trebbiano dello 05035, il progetto più recente.

Mentre degustiamo Leonardo continua a parlare di impianti, di vinificazioni, di terreni, ma al di là delle informazioni quello che colpisce  è l’entusiasmo per questo lavoro, la sua voglia di mettersi in gioco e di imparare con intelligente umiltà, ma anche la determinazione e la chiarezza di un disegno meditato dove niente è lasciato all’improvvisazione.

vini bussoletti

 

 

Leonardo Bussoletti

Strada delle Pietrare, 62

Loc. Miriano 05035 Narni (TR)

Tel./ fax +39 0744 715687

Mob. +39 336 770720

INFO@LEONARDOBUSSOLETTI.It

 

Su prenotazione è possibile la visita in cantina

I Vini

05035 IGT Narni bianco (Trebbiano)

IGT Umbria bianco Colle Ozio (Grechetto)

Ciliegiolo  IGT Narni rosso 05035

Ciliegiolo IGT Narni rosso Brecciaro

Ciliegiolo IGT Narni Vigna Vecchia

 

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