La mela sana e golosa nella torta senza glutine e vegana

20150815_113148Prima di iniziare una dieta, una volta, uno dei tanti nutrizionisti che consultai, mi diede da fare una cura disintossicante: dovevo mangiare per quindici giorni solo mele, fino a un massimo di cinque chili al giorno. Iniziai di buona lena, ma ogni giorno riuscivo a consumarne sempre meno, finché arrivai al punto che preferivo digiunare. Dopo dieci giorni lo chiamai dicendogli che la sola vista di una mela mi faceva venire la nausea. Mi disse di assumerle cotte. Dopo quella esperienza, stetti molto tempo senza mangiarle più, poi ripresi perché mi piacevano troppo, soprattutto quelle verdi di mio padre, asprette e croccanti, che mettevamo a maturare sulla paglia e acquistavano sapore col tempo.

Questo frutto è stato molto usato come simbolo nella storia.

mele rosseTra quelle più famose ci sono la mela di Adamo ed Eva, ai quali costò la cacciata dal Paradiso terrestre, quella di Paride nella famosa disputa della più bella tra le dee, che provocò la guerra di Troia. Poi abbiamo il melo sotto cui insegnava Mago Merlino ad Avalon, da ‘aval’, che significa ‘mela’ in bretone e gallese, i meli nel giardino delle Esperidi, che concedevano l’eterna giovinezza.
Tutti ricordiamo la mela di Guglielmo Tell e quella di Biancaneve. C’è poi la leggenda che dà a questo frutto il merito di aver spinto Newton ad approfondire gli studi sulla forza gravitazionale; Alessandro Magno trovò in India delle mele che prolungavano la vita dei sacerdoti.
Le storie, le leggende, i miti che hanno a che fare con questi frutti sono tantissimi: simbolo della conoscenza e dell’immortalità, della bellezza e dell’amore, della purezza, della discordia e dell’alleanza, della fecondità, della tentazione, della seduzione, frutto della vita e della scienza, della maestà regale, simbolo del mondo in mano a imperatori e della salvezza in mano a Cristo nell’arte Medievale.

La mela non manca mai in nessuna casa e piace a tutti, grandi e piccoli.

È una pianta molto rustica che cresce un po’ ovunque, ne esistono molte varietà. Solo in Italia se ne coltivano almeno mille. Si raccolgono da agosto a ottobre e si conservano a lungo, tanto che le troviamo in commercio quasi tutto l’anno.

È il frutto più consumato al mondo.

melePoco calorica, formata all’85% di acqua, é però ricca di nutrienti. Contiene poco zucchero ed è quindi considerata adatta anche nella dieta dei diabetici. Contiene molti sali minerali come calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, rame, zinco.
Ricca di vitamine soprattutto A, C, PP, E, K, J e molte del gruppo B.
Contiene pectina, che ha il potere di abbassare il colesterolo nel sangue e aumentare il senso di sazietà. È ricca di aminoacidi, di beta-carotene e altri antiossidanti.

Insomma, forse è vero il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

La fondazione Slow Food per la Biodiversità ha riconosciuto come presidio alcune varietà di antiche mele piemontesi, le mele rosa dei Monti Sibillini e le mele antiche dell’Etna.

Siccome è importante consumare anche la buccia, diventa d’obbligo che siano biologiche, non solo per la salute, ma anche per il rispetto della natura, dell’aria, dell’acqua, insomma della nostra terra.
Nella Tuscia abbiamo alcuni produttori di buone dimensioni, ancora non biologici, e produzioni bio ancora troppo piccole per coprire la richiesta di mercato. Potrebbe essere un’idea per chi volesse impiantare un’attività agricola.

Oltre che mangiate a morsi, sono molto usate per fare succhi di frutta, confetture, gelatine, golose se caramellate, secche, in frittelle, ripiene, si possono mangiare cotte al forno o bollite, ci si produce il sidro e anche l’aceto, molto usate nei dolci, ma anche in insalate e altri piatti salati.

La ricetta che vi propongo oggi è la classica torta di mele, da mangiare a colazione o a merenda, ma senza prodotti di origine animale, quindi senza colesterolo e senza glutine, adatta a tutti, intolleranti alle uova, al latte, celiaci e vegani.

TORTA DI MELE SENZA GLUTINE E VEGANA

Ingredienti:

1 mela rossa
1 mela gialla
30 g di pinoli
250 g di farina di riso integrale
100 g di amido di mais o maizena
120 g di zucchero di canna integrale
250 g di latte di mandorla non zuccherato o di riso
150 g di olio di mais
1 limone buccia e succo
1/2 cucchiaino di vaniglia bourbon
Cannella facoltativa
1 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di aceto di mele
1/2 cucchiaino di bicarbonato

Preparazione

Grattugiate la buccia del limone e spremetene il succo.

Lavate e asciugate la mela rossa, tagliatela a spicchi, togliete il torsolo e tagliatela a fettine sottili, senza togliere la buccia, irroratela con il succo di mezzo limone. Sbucciate e pulite la mela gialla, tagliatela a cubetti e bagnatela con il restante limone.

Mescolate lo zucchero, la buccia del limone, la farina, l’amido di mais, la vaniglia, la cannella e il sale. Unite l’olio e incorporatelo bene alle farine, sfregando con le mani. Aggiungete il latte e il lievito e mescolate bene, finché otterrete un composto omogeneo.

All’ultimo momento unite l’aceto di mele, il bicarbonato, mescolate velocemente e versate metà del composto in una teglia, cospargete con i cubetti di mela gialla e i pinoli, coprite con il restante impasto e decorate la superficie con le fette di mela rossa con la buccia.
Infornate a 180° (avrete già preriscaldato il forno) per 50-60 minuti, fate sempre la prova stecchino prima di toglierla dal forno. Quando è fredda, se vi piace, potete spennellare la superficie con gelatina di mele.

 

Una società felice consuma poco;
per indurre a consumare bisogna creare insoddisfazione.

Serge Latouche

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