Il Torrone di Caltanissetta diventa il primo presidio Slow Food del 2023

Questo rinomato dolce siciliano, dalla storia antica e che incarna alla perfezione i sapori di Sicilia, è il primo prodotto di quest’anno a raggiungere il Presidio Slow Food.

Slow Food, l’associazione internazionale impegnata nella valorizzazione e nella salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica, ha inserito il Torrone di Caltanissetta tra i Presidi Slow Food. Questo tradizionale dolce siciliano è il primo nel 2023 a ottenere l’ambita certificazione e si unisce agli oltre 600 prodotti distribuiti tra 79 paesi in tutto il mondo, entrati sotto la tutela dell’associazione.

Il Torrone di Caltanissetta, anche detto “turruni” nel dialetto locale, nasce oltre 150 anni fa nel capoluogo nisseno e le tecniche di lavorazione manuali necessarie alla sua preparazione si tramandano tutt’ora di padre in figlio, generazione dopo generazione. Gli ingredienti fondamentali per questo dolce rappresentano il cuore dell’identità gastronomica di questa terra e sono soltanto tre: le mandorle, i pistacchi ed il miele.

Mandorle e pistacchi trovano nel terreno isolano un ambiente ottimo in cui crescere, dando vita a prodotti di indiscussa qualità come i pistacchi di Bronte o quelli di Raffadali, più vicini alle zone del Presidio. Il miele utilizzato è generalmente millefiori, con note di sulla e di achillea, piante che fioriscono abbondanti nella tarda primavera siciliana.

La preparazione del Torrone di Caltanissetta è lunga e impegnativa, con una lavorazione necessaria di oltre 8 ore che segue scrupolosamente il processo tramandato da oltre un secolo. “Il procedimento di lavorazione – come spiega Claudio Nitro, referente dei produttori – è lungo, più che complicato e lo abbiamo volutamente mantenuto identico a quello di oltre un secolo fa. Il miele viene fatto cuocere a fuoco bassissimo per almeno otto ore nella cosiddetta quadara, cioè un grande calderone di rame. Poi, quando il miele entra in cottura e l’umidità del miele è evaporata, incorporiamo mandorle e pistacchi in precedenza leggermente tostati. L’impasto, chiamato massa, viene posto in telai di legno e in un secondo momento, prima che si raffreddi completamente, tagliato nelle caratteristiche stecche”.

Slow food, concedendo il Presidio a questo perla della gastronomia siciliana, ha deciso di dare valore e tutela al lavoro dei pasticceri nisseni e dei 4 produttori aderenti. Scegliendo di continuare a seguire la tradizione e la ricetta originale del Torrone di Caltanissetta, essi mantengono in vita questa pagina di storia gastronomica, incarnando perfettamente il legame tra il prodotto, la comunità e i frutti di questa terra.

 

 

www.slowfood.it

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