Guida agli Extravergini di Slow Food: ne parliamo con Stefano Asaro

La passione dovrebbe essere sostenuta da una semplificazione burocratica a partire da una facilitazione all’accesso a fondi di sostegno. Sarebbe importante, poi, promuovere una formazione più rispettosa dell’ambiente e non solo della tecnica in senso stretto.

La Guida agli Extravergini di Slow Food 2020 è uscita lo scorso aprile e ne abbiamo già parlato, ma non potevamo perdere l’occasione di un incontro con Stefano Asaro, referente per il Lazio della Guida  e responsabile regionale del Presidio dell’Olio Extravergine di Oliva Italiano per approfondire con lui alcuni aspetti dell’annata nella nostra Regione e sulle azioni necessarie per preservare e incentivare la cultura dell’EVO.

 Il mondo dell’E.V.O. sta lentamente conquistando uno spazio più ampio nel cuore dei gourmet e sulle pagine materiali e immateriali delle riviste specializzate e delle guide dedicate, segno di una crescita del settore, com’è la situazione nella nostra Regione?
Nel Lazio c’è un trend positivo sempre più marcato che da 20 anni interessa sia l’ammodernamento degli impianti di frangitura che l’aumento di pratica tecnica. C’è poi un fiorire di giovani che si avvicinano all’olivicoltura con una sensibilità nuova in cui il rispetto del territorio viene messo in primo piano e che sta portando risultati sorprendenti.

Rimaniamo in zona, come è stata l’annata?
In generale in tutta Italia continuano a sentirsi gli effetti di un cambiamento climatico che porta scompensi e problematiche varie, e questo, purtroppo, è riferibile, in maniera incisiva, agli ultimi 5 o 6 anni con crisi della fioritura, difficoltà di allegagione, scarsa quantità e in qualche caso difficoltà sulla capacità espressiva. Nel Lazio l’annata ha visto crescere la zona Pontina, nella Sabina c’è stata alternanza tra zone che sono andate meglio e altre che hanno subito maggiormente le problematiche della stagione. La Tuscia mantiene un’eccellenza costante, merito anche di un bel lavoro sui monovarietali.

Quali pensi che siano i punti su cui battere per continuare sulla scia della crescita ?
La passione dovrebbe essere sostenuta da una semplificazione burocratica a partire da una facilitazione all’accesso a fondi di sostegno. Sarebbe importante, poi, promuovere una formazione più rispettosa dell’ambiente e non solo della tecnica in senso stretto. Si dovrebbe avere maggiore considerazione, nel processo formativo, per le interazioni naturali. È necessario trasferire attenzione e conoscenza delle diverse zone e dei territori e delle loro caratteristiche e favorire con un sistema premiante chi fa un certo tipo di agricoltura. Mi riferisco in particolare a chi rispetta il luogo e dà spazio alle cultivar tipiche della zona. Di recente si stanno diffondendo impianti intensivi con varietà ad alto sfruttamento non italiane che erodono spazio a chi difende cultivar, paesaggio e olivi secolari.

Questo è uno degli aspetti chiave su cui si basa la Guida agli Extravergini Slow Food.
Assolutamente sì, noi escludiamo E.V.O. prodotti da cultivar non originali. Per dare ulteriore risalto a questo aspetto abbiamo creato i Presidi Slow Food dell’E.V.O., l’unico presidio a carattere nazionale. Viene assegnato al singolo E.V.O., non all’azienda, e deve essere il risultato di una serie di fattori: oliveto secolare, paesaggio, conduzione agronomica sostenibile, varietà storica autoctona del territorio.

Questi sono i punti fermi della Guida agli Extravergini Slow Food, quali sono invece le novità?
Quest’anno siamo usciti in una nuova veste grafica, fresca nei colori, immediata nella leggibilità, in un nuovo formato più agile. Abbiamo inserito una legenda molto chiara, abbiamo suddiviso l’Italia in grandi aree e ampliato  le informazioni per permettere al lettore di orientarsi meglio sia all’interno  della guida che nella comprensione dell’EVO e nella conoscenza delle aziende. Abbiamo introdotto, tra le informazioni, anche il frantoio, qualora non fosse quello di proprietà, perché è importante dare rilievo anche al frantoiano che mette la sua opera al servizio dell’olivicoltore e contribuisce al prodotto finale. Sono oltre 20 anni che con questa guida seguiamo l’evoluzione dell’olivicoltura in Italia. In questa edizione abbiamo raccontato 580 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, recensito 943 oli tra gli oltre mille assaggiati. Siamo felici di veder crescere  il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera e sono aumentati i produttori  che hanno aderito al Presidio Slow Food Olio extravergine italiano. 

 

Guida agli Extravergini 2020 

Collana: Guide Slow
Formato: 12×19,6 cm
Pagine: 320
Prezzo al pubblico: 16,50 €
Prezzo online: 14,03 €
Prezzo soci Slow Food: 13,20 €

 

Presidi Extravergini del Lazio 2020:

Monovarietale Salviana – Silvi Sabina Sapori, Palombara Sabina (RM)
Monovarietale Itrana Bio MO’ MO’ – Marco Carpineti, Cori (LT)
Monovarietale Itrana LE CIAIE – Mandrarita, Itri (LT)
Monovarietale Itrana LA CESA – La Tenuta dei Ricordi, Lenola
Monovarietale Itrana Bio COLLE DEL POLVERINO – Francesco Saverio Biancheri, Priverno (LT)
Monovarietale Itrana DOP Colline Pontine Bio –Paola Orsini, Priverno (LT)
Monovarietale Caninese DOPPI SENSI –  Eredi di Pieri Giovanni, Tuscania (VT) 
Extravergine RADICI –  Eredi di Pieri Giovanni, Tuscania (VT) 
Monovarietale Caninese su olivastro Bio – Colli Eruschi della Città di Vulci, Montalto di Castro (VT) 
Extravergine IO BIO – Soc. Coop. Colli Etruschi, Blera (VT) 
Extravergine ANTICA TUSCIA BIO – Frantoio Battaglini, Bolsena (VT) 
Monovarietale Caninese DOP Tuscia Bio ‘Il Molino’ –  Sciuga, Montefiascone (VT) 

EXTRAVERGINI PREMIATI 

GRANDE OLIO SLOW
Cetrone IN – Alfredo Cetrone, Sonnino (LT)
Supremo – Andrea Degiovanni, Vetralla (VT) 

GRANDE OLIO
Elektia – Francesca Boni, Vetralla (VT) 
Forte & Eccelso – Ione Zobbi, Canino (VT) 
D.O.P. C.P. Don Pasquale – Cosmo Di Russo, Gaeta (LT)
Maurino – Laura De Parri, Canino (VT) 
Cru Piscine Mau – Ione Zobbi, Canino (VT) 

MONOVARIETALE CHE CI HA COLPITO

Maurino – Laura De Parri, Canino (VT) 

CHIOCCIOLE  

Paola Orsini – Priverno (LT) 
Cop. Colli Etruschi – Blera (VT) 

ALTRE AZIENDE PRESENTI IN GUIDA 

Gregorio De Gregoris – Sonnino (LT)

Masseria Raino – Itri (LT)

Mater Olea – Prossedi (LT)

Molino 7cento – Cori (LT)

Francesco Saverio Biancheri – Priverno (LT)

Tenuta Filonardi – Frosinone (FR )

Mandrarita – Itri (LT)

Americo Quattrociocchi – Alatri (FR) 

Marco Carpineti – Cori (LT)

La Rosciola – San Vito Romano (RM)

Lucia Iannotta – Sonnino (LT)

La Tenuta dei ricordi – Lenola (LT)

Mario Ticconi – Paliano FR 

Villa Pontina – Sonnino (LT)

Silvi Sabina Sapori – Palombara Sabina (RM)

Tenimenti Marotta – Scandriglia (RI )

Oro delle Donne – Marino (RM)

Marzio Dotti – Roma 

Duenovesei – Moricone 

Tenuta Colfiorito – Castel Madama (RM)

Il Simposio – Nettuno (RM) 

La Mola – Castelnuovo di Farfa (RI) 

Quinzio Antonelli – Moricone 

Daniela Napoleone – Tivoli (RM )

Giulia Cappelli – Montelibretti (RM) 

Luca Di Piero – Civita Castellana (VT) 

Italagrikola – Blera (VT) 

Osti – Bolsena (VT) 

L’olio di Blera – Blera (VT) 

Pierluigi Presciuttini – Montefiascone (VT) 

La Riserva Bio – Tuscania (VT) 

Andrea Piero Brunotti – Canino (VT) 

Eredi di Pieri Giovanni – Tuscania (VT) 

Norcia – Viterbo 

Frantoio Battaglini – Bolsena (VT) 

Eredi Nisini Ercole – Viterbo  

San Bartolomeo – Viterbo 

Colli Etruschi della città di Vulci – Montalto di Castro (VT) 

Fattorie Solidali – Viterbo 

Sciuga – Montefiascone (VT) 

Tenuta di Carma – Bagnoregio (VT) 

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