Addio a Folco Portinari

Acuto, profondamente intelligente, dotato di grande ironia, Folco Portinari lascia di sè l’immagine di un intellettuale libero. Scrittore, saggista, docente universitario, grande gastronomo, pioniere della Rai negli anni ’50 con il gruppo dei “corsari”, era stato collaboratore delle pagine letterarie dei principali quotidiani e riviste letterarie tra cui “La Stampa”, “Corriere della Sera”, “Panorama”, “L’Unità” e “Il Diario”, “Letteratura”,  “Paragone”.

Scomparso a Milano alla soglia di 93 anni, è  stato  tra i padri fondatori di Slow Food che in un post ricorda:  “A lui si deve lo straordinario Manifesto dello Slow Food, scritto avanguardistico che ha rivoluzionato la cultura del cibo in tutto il mondo. “.

MANIFESTO DELLO SLOW FOOD MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER LA TUTELA E IL DIRITTO AL PIACERE

Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà industriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita. La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda allo stesso virus: la “Fast-Life”, che sconvolge le nostre abitudini, ci assale fin nelle nostre case, ci rinchiude a nutrirci nei “Fast-Food”. Ma l’uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che può ridurlo ad una specie in via d’estinzione. Perciò contro la follia universale della “Fast-Life”, bisogna scegliere la difesa del tranquillo piacere materiale. Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frenesia, proponiamo il vaccino di un’adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento. Iniziamo proprio a tavola con lo “Slow Food”, contro l’appiattimento del “Fast-Food” riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali. Se la “Fast-Life” in nome della produttività, ha modificato la nostra vita e minaccia l’ambiente ed il paesaggio, lo “Slow Food” è oggi la risposta d’avanguardia. E’ qui nello sviluppo del gusto e non nel suo immiserimento la vera cultura, di qui può iniziare il progresso con lo scambio internazionale di storie, conoscenze, progetti. Lo “Slow Food” assicura un avvenire migliore. Lo “Slow Food” è un’idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati, per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale, di cui la chiocciolina è il simbolo.

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