Vaffal’uovo! Buona Pasqua con Piero Manzoni

Nel 2002 due solerti restauratrici presero  di petto un delicato problema di reintegrazione.

Paola Zanolini e Ida  Ravenna cominciarono la perita opera di ricostruzione di un uovo.

Sì, avete capito bene, non di un vaso attico o etrusco frantumato, ma di un uovo sodo conservato come un’opera d’arte al Museo del Novecento di Milano. L’opera è di Piero Manzoni e fu bollita all’inizio della mostra alla galleria Azimut di Milano il 21 luglio 1960 per farla consumare, insieme ad altre, ai visitatori della mostra. imgres-1La galleria Azimut, aperta da Manzoni insieme a Enrico Castellani, era il crocevia di tendenze che provenivano da tutta Europa, il gruppo Zero tedesco, i francesi del Noveau Realism, insomma ciò che c’era di più effervescente allora nell’arte. Venne pubblicata anche una rivista con lo stesso nome per diffondere il pensiero di questi artisti che dipingevano monocromi, facevano mostre vuote e opere irte di chiodi. Questo pasto collettivo di uova sode era, quindi una pratica immessa da Manzoni, quasi a completare il quadro della sua riflessione sulle funzioni organiche, l’altra sono i famigerati barattoletti scatologici, a sottolineare l’assimilazione totale del gesto dell’artista da parte del pubblico. Le uova di Manzoni avevano infatti impressa l’impronta del suo pollicione a inchiostro. Consumazione di arte dinamica da parte del pubblico e rito di offrire al pubblico qualcosa di sé da parte dell’artista, sono  due aspetti rilevanti nella mostra e due caratteri pertinenti l’intera opera di Manzoni. Da un lato persiste il desiderio di lasciare un segno capace di cambiare l’identità e il significato delle cose dall’altro, si può notare una religiosità nel proporre il pasto rituale da consumare nella liturgia dell’esposizione. Ma l’uovo di Manzoni non è solo lo strumento per un rituale ma un simbolo, come quello che pende sulla testa di Maria Vergine del Piero della Francesca di Brera, simbolo di rigenerazione, che Manzoni ipotizzava poter avvenire dentro un edificio Placentario, fatto ad uopo a Uovo.

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