Nuovi limiti rame: F.I.V.I. chiede al M.I.P.A.A.F. maggiori tutele per il bio

Matilde Poggi, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, (associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani), torna a scrivere al Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, in merito ai nuovi limiti annuali dell’ utilizzo del rame in agricoltura, passato da 6 a 4 kg.

I Vignaioli Indipendenti temono che le aziende, costrette ad abbandonare il regime biologico a causa del nuovo limite,  siano obbligate a restituire i contributi percepiti. Chiedono pertanto che il M.I.P.A.A.F. (Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo), sancisca che questo cambiamento non determinerà conseguenze retroattive nei confronti di chi ha ricevuto contributi P.S.R. (Programma Sviluppo Rurale),  per la conduzione biologica.

Non esistendo valide alternative contro malattie fungine dei vitigni quale la peronospora, la riduzione di quantità del rame utilizzabile produrrà effetti rilevanti sulla viticoltura biologica e alcuni viticoltori potrebbero dover abbandonare questo regime agricolo e  vedersi obbligati alla restituzione di contributi precedentemente percepiti, non avendo rispettato l’impegno minimo di anni di adesione al metodo biologico.

F.I.V.I. chiede quindi che il Ministero eviti malintesi fra Regioni ed enti pagatori diversi, escludendo a priori la possibilità che il vignaiolo debba intentare cause costose per evitare la restituzione dei contributi ed inoltre che si individui un regime transitorio che consenta un passaggio il meno traumatico possibile dai vecchi ai nuovi limiti di utilizzo del rame in agricoltura.

www.fivi.it

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