Massimo Viglietti Taki “Abbiamo bisogno di credibilità, rispetto e serietà”

Massimo Viglietti "Dobbiamo essere positivi, lavorare con le idee, semplificare e trovare nuove sinergie e formule di aggregazione alternative. Smettere di fare voli pindarici e di rincorrere barocchismi ormai non più necessari né richiesti."

Dopo una lunga esperienza da Achilli al Parlamento, Massimo Viglietti, stella Michelin, era pronto a ricominciare, a mettersi in gioco con una nuova esperienza, da Taki, in Piazza Cavour a Roma. Niente da fare però, tutto rimandato a questi giorni, dopo il lockdown che ha bloccato il paese. In attesa della riapertura completa del ristorante organizzato in tre aree distinte, kaiten, bistrot e matcha bar, per ora Massimo con il suo estro sarà il padrone del laboratorio che andrà in scena sul “nastro” di Taki.
Ligure, mediterraneo, giapponese. Il compito difficile è per noi che ci ostiniamo a categorizzare la sua cucina. Come vedremo in quel che ci ha detto, forse dovremmo semplificare un po’, senza etichettare lui e la sua fantasia. Estro e (naturale) sregolatezza. What else? Nient’altro, solo Massimo Viglietti.

Ciao Massimo, finalmente siamo giunti alla riapertura, ma questi mesi di “letargo” forzato come li hai passati? Ti sei impegnato in letture, visioni di film o altro?
Niente di tutto ciò. Ho scritto. Non un romanzo, non un libro di cucina… probabilmente tutti e due, chissà…

Con la riapertura, o forse per il tuo caso sarebbe meglio dire l’apertura, cosa ti immagini potrà avvenire? Parliamo di impatto sul pubblico.
Non ho idea di cosa dobbiamo aspettarci. C’è da mettere tutto in discussione, tutto quel che è stato e che non sarà più.
So però, quel che dobbiamo fare. Dobbiamo essere positivi, lavorare con le idee, semplificare e trovare nuove sinergie e formule di aggregazione alternative. Smettere di fare voli pindarici e di rincorrere barocchismi ormai non più necessari né richiesti.
Per rendere l’idea, credo dovremo dimenticare menù con troppe portate e poco accessibili. Non avranno più alcun senso.

A tuo avviso, gli interventi necessari alla ristorazione, per ridare slancio e forza ad un settore assai danneggiato, quali potrebbero essere?
Noi abbiamo bisogno di credibilità, rispetto e serietà. Molto di questo dipende da noi e dal nostro mondo, ma dallo Stato abbiamo assoluto bisogno di sostegno e di aiuti a tutto il comparto turistico, senza dimenticare che la ristorazione è uno dei capisaldi di questo settore. Senza noi ristoratori il turismo è decisamente zoppo, e la politica deve capire che noi siamo parte integrante di questo settore.

Chiederti cosa cambierà nel tuo ristorante, alla luce del fatto che ancora non avevi iniziato nella tua nuova avventura ha poco senso, ma un’idea di quel che cambierà nei ristoranti in generale la hai?
Certo, ma la risposta è tristemente semplice. Sarà tutto diverso.

La riapertura come sarà?
Non lo so, il mio mondo è la cucina, quello in cui credo è il lavoro che sviluppo davanti ai fuochi. L’importante è lavorare ed il mio posto è quello! Io sono carico, sono pronto e pieno di idee, immagino poi che il lavoro si svilupperà, con tutte le sue novità, piano piano, e lo scopriremo solo col tempo…compresa la reazione dei nostri ospiti.

Vista la lunga pausa e la chiusura totale di questi mesi, c’è qualcosa che ti spaventa in questo momento?
Non mi spaventa nulla. L’unica cosa di cui dovremmo aver paura è la mancanza di carica e di voglia di fare… tutto ciò non mi riguarda però, io sono pronto! L’importante è darsi, nel vero senso della parola, ma soprattutto fare quello in cui si crede!

 

 

 

 

Via Marianna Dionigi 56/60
00193 Roma
06 3201750
taki.it

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