Estero: l’enogastronomia italiana è andata forte in Giappone nel 2016

La Camera di Commercio Italiana a Tokyo ha recente promosso una serie di iniziative nella capitale nipponica per  valorizzare la cucina italiana di qualità all’estero tramite manifestazioni, conferenze e concorsi di gastronomia. Nel corso un incontro organizzato nella sede della Camera, nel quartiere di Mita, si è discusso dell’evoluzione della cucina italiana e giapponese negli ultimi quarant’anni, a cui hanno partecipato Paolo Massobrio, autore de Il Golosario, e Masuhiro Yamamoto, celebre critico gastronomico giapponese che ha contribuito al documentario di sushi Jiro.

Secondo Yamamoto la cucina giapponese, come quella italiana, segue molto la stagionalità. Tuttavia, col mutare delle stagioni negli ultimi anni si è verificato un allungamento del periodo estivo a sfavore di quello invernale, che ha portato a un cambio radicale nella scelta degli ingredienti di stagione. “La nostra cucina non utilizza ingredienti come olio d’oliva, burro o altri condimenti che aiutano a esaltare il sapore degli ingredienti – ha spiegato Yamamoto – la nostra tradizione culinaria da sempre è caratterizzata da leggerezza, e negli anni questa tendenza non è cambiata“.

Per Paolo Massobrio, che da trent’anni si occupa di economia agricola ed enogastronomia, è in atto da un decennio una vera rivoluzione italiana dei negozi di alimentari, diventati boutique del gusto: “Negli ultimi anni sono nati nuovi format di locali. Uno è ispirato alla cucina di strada, che punta a offrire una specificità regionale, anche attraverso dei truck; l’altro sono le Ciberie, ovvero i negozi (pasticcerie, macellerie, panetterie, pescherie) che estendono la loro offerta dando da mangiare e da bere“.

Sempre a Tokyo, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Giappone, l’Agenzia nazionale del turismo (Enit), l’Istituto italiano di cultura, e la collaborazione di diverse aziende giapponesi, si è svolta la settima edizione del Gran Concorso di Cucina, aperto a cuochi professionisti di nazionalità non italiana residenti in Giappone. In premio un biglietto aereo per l’Italia offerto da Alitalia e uno stage formativo di 5 giorni presso l’Accademia internazionale di cucina italiana a Lucca. Secondo i dati dell’Agenzia doganale giapponese, il giro d’affari nel settore dell’alimentazione tra l’Italia e il Giappone, nei primi 9 mesi del 2016, è stato di oltre 41 miliardi di yen, l’equivalente di 350 milioni di euro. L’interscambio commerciale privilegia l’Italia, con circa 79.000 tonnellate di prodotti alimentari esportati nel Paese del Sol Levante, tra cui cereali, spezie, e caffè, contro le 589 tonnellate esportate dal Giappone in Italia.

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