La sua professionalità addolcita da modi gentili, mai affettati, veniva da un legame con il mondo della ristorazione che si perde nel XIX sec. quando i suoi avi gestivano un Vino e Cucina con gioco delle carte da qualche parte nel centro storico di Viterbo. Poi una zia aprì il ristorante Iris con sala da ballo, dove Brandina la madre della signora Tina, aveva iniziato a cucinare e a riunire quell’importante insieme di ricette, sapori e segreti culinari che avrebbe poi portato in tavola nella sua Trattoria di Porta Romana in via della Bontà, 12. Le segnalazioni sulle guide gastronomiche nazionali non avevano tardato a venire esaltando quella vocazione per una ristorazione territoriale, una cucina gustosa e sincera e un ambiente caldo, autentico e conviviale di cui la signora Tina era portavoce e volto.
Ciao Tina continua a discutere quanti strati debba avere la Parmigiana con Brandina e Fabio