Brutti ma buoni: la variante della Tuscia, anche per celiaci

I Brutti ma Buoni sono una specialità a base di mandorle, originaria del Piemonte, in particolare di Borgomanero (Novara). La ricetta tradizionale prevede l’impiego di mandorle, albume e zucchero: questi ingredienti miscelati donano ai dolcetti la caratteristica forma irregolare, da cui deriva il nome. Nel tempo i Brutti ma Buoni sono usciti dai confini regionali e si sono diffusi in tutta Italia, assumendo varianti specifiche, che utilizzano le materie prime tipiche del luogo. Per questo, oggi vogliamo presentarvi un’interpretazione della ricetta che utilizza la nostra Nocciola Gentile Romana d.o.p.

Ingredienti

• 300 g di Nocciola Gentile Romana d.o.p.
• 250 g di zucchero
• 125 g di albumi
• 30 g di burro
• Cannella in polvere
• Vanillina
• Sale

Sgusciate le nocciole, scottatele in acqua bollente e tostate in forno a 160°C per circa 8 minuti, girandole ogni tanto; poi sfregatele in un canovaccio per eliminare la cuticola e tritatele molto fini.

Montate a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale e incorporarvi con molta delicatezza le nocciole, lo zucchero, un pizzico di cannella e vanillina. Per avere dei dolcetti meno rustici potreste usare lo zucchero a velo, invece di quello semolato.

Versate il composto in un tegamino antiaderente e cuocere mescolando a fuoco dolce per circa 20-30 minuti, finché non si sia ben asciugato, raggiungendo una consistenza piuttosto compatta.

Con l’aiuto di un cucchiaio distribuite parti di composto grandi come una noce su una teglia rivestita con della carta da forno e infornate a 100°C per circa 40 minuti, tenendo sotto controllo la cottura. Infine, sfornateli e fateli raffreddare.

Questi dolcetti sono ottimi per una merenda sfiziosa e croccante o a fine pasto, inzuppati in un bicchiere di Aleatico di Gradoli, che esalta appieno l’inebriante sapore delle nocciole.