Villa Caviciana prima azienda agricola del FAI

Per la prima volta, un’azienda agricola produttiva entra a far parte dei Beni del FAI.

 

C’è qualcosa di magico, di evanescente e al tempo stesso fortemente concreto che rende Villa Caviciana un luogo sospeso nella dimensione del sogno. I vigneti ben ordinati che segnano il profilo della collina, la gradazione armonica dei verde che si susseguono da quello più brillante del prato a quello argenteo degli oliveti per poi tornare a quello più intenso delle querce e dei boschi e trascorrere poi nell’azzurro del lago che riempe l’orizzonte ed è separato dal cielo solo dal segno poco più scuro delle sponde più lontane.

Quando abbiamo visto per la prima volta il lago di Bolsena provenendo da Orvieto, abbiamo sentito l’irresistibile attrazione di questo magnifico paesaggio. L’amore a prima vista si è trasformato in una maestosa tenuta con vigneti.
Così Friedrich Wilhelm e Monika Metzeler un avvocato di Dusseldorf e una collezionista d’arte hanno dato dimora a un sogno creando Villa Caviciana.
Era il 1989 quando iniziarono ad acquistare gli oltre 140 ettari di colline, campi e boschi distesi tra Grotte di Castro e Gradoli, in quella porzione di Tuscia dominata dal Lago di Bolsena. È iniziata poi una trasformazione lenta, rispettosa dell’ambiente con la scelta anzitempo del biologico e l’attenzione alle tradizioni agricole della zona che ha portato all’impianto di 7000 ulivi disseminati su 35 ettari, cui si sono aggiunti 20 ettari di vigneto, la preservazione dei boschi – pini, castagni, noccioli, querce e corbezzoli – e di campi, pascoli e prati.
Oggi la prosecuzione di questo sogno ad occhi aperti è stata affidata, grazie a una donazione, dalla Fondazione Mocca e Fritz Metzeler al FAI Fondo per l’Ambiente Italiano. Il nuovo Bene del FAI è stato presentato ufficialmente venerdì 24 febbraio 2023 al XXVII Convegno Nazionale dei Volontari e dei Delegati del FAI, intitolato “Curiamo il paesaggio, coltivandolo”, che si è tenuto per l’occasione a Viterbo. La novità è che per la prima volta, un’azienda agricola produttiva entra a far parte dei Beni del FAI. Questo significa che resterà un’azienda agricola produttiva.

Il FAI ne ha affidato la gestione a una società di imprenditori agricoli. Tre soci, tra cui Giuseppe Scala, produttore di vino da generazioni, Osvaldo De Falco e Giuseppe Cannavale imprenditori nel ramo dell’economia digitale che saranno affiancati da un Comitato di Garanti scelti dal FAI, composto di studiosi ed esperti di agronomia, agroecologia, tecniche di coltivazione e di produzione biologica, di economia agraria e di innovazione, provenienti da diversi atenei italiani, con particolare presenza dell’Università della Tuscia. “È facile innamorarsi di questo posto, io sono arrivato qui la prima volta in una notte fredda e stellata con la luna che si specchiava nel lago. L’impatto è stato forte e immediato. Poi ho scoperto l’azienda e non ho più avuto dubbi. Grandi potenzialità in parte ancora inespresse e tante idee che ad ogni angolo affioravano soprattutto sulla possibilità di lavorare con il pubblico, con un turismo consapevole in cerca di esperienze autentiche” Così racconta il primo incontro con Villa Caviciana Osvaldo De Falco, che ha saputo unire gli studi di economia a una lunga esperienza agricola famigliare. Osvaldo rappresenta la nuova immagine dell’imprenditore agricolo capace di fondere progettualità e rispetto per la terra e le sue tradizioni. Proprio per questo ci tiene a sottolineare che i vecchi dipendenti sono rimasti e rappresentano un riferimento importante per quanto riguarda le competenze e soprattutto sono la memoria storica dell’azienda. Il cambiamento c’è stato invece nel voler perseguire più fedelmente la linea del FAI e della custodia del paesaggio agricolo storico per questo è stata messa in atto una ristrutturazione dei vigneti volta a dare maggiore spazio ai vitigni storici: l’Aleatico che su queste terre è protagonista della D.O.C. Aleatico di Gradoli e che uscirà in due versioni rosso secco e rosato, rispettivamente Montesenano e Tojena e il Procanico che ha dato vita al Valloresia.

Gradoli (Viterbo) – Settembre 2022
Villa Caviciana – FAI

I nuovi vini verranno presentati ufficialmente tra qualche settimana, al prossimo Vinitay e avranno il marchio FAI. Per quanto riguarda l’olio sono invece state create due linee una dedicata alla Caninese e l’altra frutto dell’unione di Maurino, Pendolino, Leccino e Frantoio entrambe uscite dal frantoio aziendale.

Una prima importante occasione per visitare Villa Caviciana si presenta sabato 25 e domenica 26 con le Giornate FAI di Primavera, un’esperienza da non perdere.

 

 

francescama@carlozucchetti.it 

 

FAI – FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO ETS
La Cavallerizza, via Carlo Foldi 2, Milano
02 467 6151
internet@fondoambiente.it
fondoambiente.it

 

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