Viaggio in Lunigiana: l’arrivo. Il Ristorante La Posta a La Spezia

Un bravo ristoratore, oltre ad essere un anfitrione, deve diventare punto di riferimento delle novità produttive interessanti che il territorio propone. Conoscerle e costruire intorno ad esse un piatto o il racconto di un calice lasciando trasparire l’amore profondo per la propria terra, le sue tradizioni, per l’uomo che la abita e la vive nel lavoro quotidiano.

I viaggi più belli sono quelli che si costruiscono e si accrescono come concrezioni madreporiche. Le esperienze si moltiplicano su se stesse e si riproducono in una miriade di viaggi, incontri, nuovi percorsi. Così è stato per il nostro recente viaggio in Lunigiana, nato da un’idea di Pasquale Pace che ha coinvolto poi Carlo Zucchetti e me con un’unica meta certa: la degustazione organizzata dal neonato Consorzio di Tutela Colli di Luni, Cinque Terre, Colline di Levante, Liguria di Levante a Nicola (SP).

Ma come si fa ad andare in Liguria e a non passare a trovare Claudio Mazzoni e la moglie Alessandra Taverna al ristorante La Posta di La Spezia?

L’autostrada scivola via veloce al ritmo del Live in Montreal di Miles Davies. Finalmente ce la lasciamo alle spalle, imbocchiamo viale Italia, la grande arteria di La Spezia, segno di demarcazione incisivo tra la cortina grigia di palazzi e l’azzurro del mare. Lì dietro, a via Don Giovanni Minzoni 24, c’è il vero punto di inizio di questo viaggio. L’insegna discreta ed elegante del Ristorante La Posta interrompe il cinereo prevalente e giganteggiante di questo angolo di città e dai vetri della porta un mondo magico e raffinato si svela con timidezza.
La Posta è la sintesi di quello che dovrebbe essere ogni ristorante.
Un luogo che si fa mappa del territorio, suggerisce altri luoghi, stimola il gusto e l’immaginazione. A partire dalle opere d’arte che costruiscono lo spazio, quadri, sculture, oggetti che raccontano una, due mille storie.

Un mondo definito che pone il piacere per gli occhi e il palato come argine all’anonimato e alla mediocrità.
Claudio è il grande narratore che ti trascina tra aneddoti e scorci di paesaggi e personaggi che si fanno parola. “Il suo talento è la sua vita” per dirla con Benjamin, e in quel narrare confluiscono la propria e l’esperienza degli altri “è l’uomo che potrebbe lasciar consumare il lucignolo della propria vita alla fiamma misurata del proprio racconto” (Walter Benjamin, Angelus Novus, Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolai Leskov)

A dare consistenza e un sapore concreto alle parole ci pensa Alessandra che, un piatto dopo l’altro, detta il ritmo della narrazione e ne delinea il gusto. Un percorso che si snoda tra la sorpresa della granita al bitter Campari in accompagnamento allo splendido piatto di crudi si snoda nella fregola con vongole veraci e calamaretti spillo saltati, il Ciuppin zuppetta di pesce alla ligure,  arriva all’approdo rassicurante dei Cappellacci di spigola al nero con capesante e bottarga di muggine di Cabras e all’orata al forno con patate  e pomodoro alla provenzale, per chiudere con un sorbetto e una fantasia di frutta.

In questo lento e piacevole cammino si aprono squarci di paesaggi viticoli che si raccontano nei calici. Claudio ne delinea i contorni e porta alla luce anche il lavoro dell’uomo. E così parola dopo parola edifica la nostra curiosità, la voglia di vedere di persona, di incontrare: Cantina Cinque Terre, Terra della Luna, Cantine Lunae, Possa, La Ricolla Questo è un aspetto ineliminabile di un bravo ristoratore, oltre ad essere un anfitrione, deve diventare punto di riferimento delle novità produttive interessanti che il territorio propone. Conoscerle e costruire intorno ad esse un piatto o il racconto di un calice lasciando trasparire l’amore profondo per la propria terra, le sue tradizioni, per l’uomo che la abita e la vive nel lavoro quotidiano.

 

Il viaggio prende forma, Carlo e Pasquale progettano le prossime tappe mentre raggiungiamo l’Agriturismo La Valle e la cantina Il Torchio, e io mi affido alla loro organizzazione, con taccuino e macchina fotografica pronta a fermare pensieri e immagini.

 

 

 

 

 

 

Via Giovanni Minzoni, 24
19121 La Spezia (SP)
Tel: 0187 760437  Mob. 360 587014
info@lapostadiclaudio.com
www.lapostadiclaudio.com

Chiuso la domenica

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