Ogni vegano è bello a mamma Soia!

Sulla tavola dei vegani i legumi hanno un ruolo molto importante legato al loro alto apporto proteico  e, tra questi, la soia la fa da regina.

Una tazza di fagioli cotti contiene 16 g di proteine, una di lenticchie 18 g e una di soia 28 g, mentre, tanto per fare un confronto, 80 g di carne bovina ne contengono solo 11 g. Per ottenere la stessa quantità di proteine ricavabili da un campo di soia attraverso l’allevamento di animali da carne, bisognerebbe avere terreni quindici volte più estesi.

La soia è originaria della Cina, dove è coltivata da migliaia di anni, e si è diffusa in seguito in tutto il mondo. In Europa si hanno tracce della sua coltivazione circa dal 1700, ma è aumentata maggiormente solo dopo la Seconda guerra mondiale.

Come legume cotto non è un granché. La prima volta che l’ho assaggiata pensai che fosse molto più buono un piatto di fagioli e che si potesse anche mangiare, qualche volta, se proprio faceva così bene come si dice. Poi, specialmente da quando sono diventata vegana, ho iniziato a usarla un po’ più spesso, specialmente attraverso i suoi derivati.

Da questo legume si producono moltissimi prodotti largamente consumati in Cina e che da noi si stanno diffondendo su larga scala solo da pochi anni: tofu,

Prodotti a base di soia
Prodotti a base di soia

miso, tempeh, tamari, natto, olio, burro, granulato, bocconcini, wurstel, affettati, bevande tipo latte, yogurt, farina, germogli, gelato e altri ancora. L’industria alimentare moderna, inoltre, fa largo uso della lecitina di soia come addensante e della farina anche nell’alimentazione infantile.

Questo legume, come tutti i suoi derivati, è molto ricco di proteine, non contiene colesterolo e addirittura aiuta a ridurlo, non contiene glutine, è povero di grassi, ricco di fibre, buona fonte di zinco, fosforo, potassio, ferro, vitamina E e altre del gruppo B. Contiene gli isoflavoni, che sembra aiutino le donne in menopausa.

Purtroppo, però, il 90% della soia coltivata nel mondo è geneticamente modificata. E’ tollerata una piccola quantità di inquinamento OGM anche in quella biologica.

In Italia se ne produce poca, infatti, molta è importata dall’estero, ma, nella nuova PAC, l’Unione Europea l’ha inserita nelle varietà da seminare per la rotazione tra mais e grano. Nel 2014 è nata anche Soia Italia, un’associazione che si propone di incoraggiarne la coltivazione sul territorio nazionale.

Oggi ho comprato una bustina di fiocchi o granulato di soia biologica. Con questi fiocchi si possono fare polpette, burger, o usare per il ragù. Considerate che, quando è reidratato, triplica il volume. Oggi ne ho fatto un polpettone, da affettare e servire con salse e verdure, come secondo piatto sano e gustoso.

 

POLPETTONE VEGANO E SENZA GLUTINEIMG_3416.JPG

150 g di fiocchi o granulato di soia bio

100 g di carota

100 g di cipolla

100 g di sedano

50 g di pistacchi pelati

3 cucchiai di lievito alimentare disattivato

Farina di ceci q.b.

150 g di patate lessate

Un mazzetto di prezzemolo

Aglio in polvere

Sale e pepe

Per il brodo vegetale

Carote, sedano, cipolle e spezie

 

Preparate un brodo vegetale con carota, sedano, cipolla, qualche foglia di alloro, salvia, rosmarino, sale e qualche grano di pepe.

Quando il brodo è pronto, filtratene circa 800 g e aggiungete il granulato di soia.

Lasciate riposare finché tutto il brodo sarà assorbito. Se necessario scolate quello in eccesso.

In una padella fate soffriggere bene i 100 g di carota, sedano e cipolla. Schiacciate le patate lesse.

In una grande ciotola unite il granulato reidratato con le patate, il soffritto, i pistacchi, il prezzemolo tritato finemente, l’aglio in polvere, il lievito alimentare. Mescolate bene con le mani e aggiustate di sale e di pepe. Se il composto risulta troppo morbido, aggiungete farina di ceci fino a raggiungere la consistenza necessaria.

Preparate un foglio di carta da forno. Versatevi sopra il composto e dategli una forma cilindrica. Avvolgete il polpettone con la carta e chiudetelo alle estremità a caramella. Mettete in forno già caldo a 200° per un’ora. Tiratelo fuori dal forno, facendo attenzione che non si rompa, e lasciatelo raffreddare bene. Ponetelo un po’ in frigo prima di scartarlo e affettarlo. Potete servire condito con un ottimo  EVO (olio Extra Vergine d’Oliva) e limone, oppure con una salsa a piacere e con qualche verdura di contorno.

 

Meno le persone sanno di

come vengono fatte le salsicce

e le leggi

e meglio dormono la notte.

Otto Von Bismarck

 

 

 

 

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