L’acquacotta della Tuscia

Dalle praterie dei butteri alle nostre tavole.

Questa ricetta va indietro nel tempo. Si dice che sia nata dalla fantasia di povera gente, dai butteri, pastori a cavallo tipici della Maremma che, spostandosi per le campagne della Tuscia Viterbese fino alla Maremma Laziale, per sfamarsi portavano sempre dentro il tascapane, ovvero la bisaccia da loro usata, dell’acqua e del pane vecchio. Il nome gli venne dato da un buttero chiamato Ultimo che, un giorno, preso dalla fame, provò a scaldare dell’acqua inzuppandoci della cipolla e alcune erbe. Acqua e pane uniti alle erbe selvatiche raccolte durante gli spostamenti diedero vita all’acquacotta. Piatto povero, fatto di ingredienti poveri come povera era anche la gente che svolgeva quel mestiere.
Col tempo e con le migliori condizioni economiche il piatto divento più gustoso. Oggi infatti non è più considerato un cibo per poveri ma piuttosto un piatto salutare che può essere gustato anche da vegani e vegetariani. Il benessere economico ha fatto si che la ricetta base venisse arricchita con cotenna di maiale o lardo, che ne aumenta il potere nutrizionale, o addirittura con l’aggiunta di baccalà.
Ovviamente non esiste una ricetta con ingredienti esatti, questi variano in base alle zone e alla stagionalità. Possiamo inoltre definirlo un piatto anti-spreco e di recupero perché nella ricetta si contemplano anche ingredienti quali la barba del finocchio e le coste dei broccoli, parti delle verdure che noi tutti tendenzialmente buttiamo. Le quantità decidetele voi in base a quanto siete affamati, ma siate generosi perché il piatto richiederà un bis.

Ingredienti
1 patata a persona
1 uovo a persona
1 spicchio di aglio a persona
peperoncino
1-2 fette di pane duro raffermo
mentuccia
cicoria di campo
barba di finocchio
cime di rapa
coste di broccolo
borragine
erbe aromatiche
pomodoro
olio e.V.o. Tuscia D.O.P. Colli Etruschi
sale

Tagliare le verdure e aggiungere tutti gli ingredienti a fuoco spento coprendoli con acqua a temperatura ambiente. Cuocere a fiamma bassa per 30/40 minuti. A metà cottura aggiungere la mentuccia. Durante la cottura se occorre aggiungere altra acqua.
A fine cottura dopo aver salato spengere la fiamma e cuocere l’uovo in camicia col calore del brodo, occorreranno circa 5/8 minuti. Predisporre il pane raffermo sul piatto versando sopra dell’olio e.V.o. Tuscia D.O.P. Colli Etruschi e ricoprire con la zuppa, il brodo e l’uovo. Finire con olio e.V.o. Tuscia D.O.P. Colli Etruschi possibilmente della Tuscia, noi suggeriamo il vino Itineræ I.G.T. Lazio bianco 21 Ge.Re.Mi. (Trebbiano)

Se poi volete accompagnare il piatto con un buon bicchiere di vino il consiglio è di berci un Itineræ I.G.T. Lazio bianco 21 Ge.Re.Mi. (Trebbiano)

Non resta altro che dire buon appetito.

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