La torta zuccarona anche per celiaci e vegani

Quando ero piccola, non si festeggiava Halloween, c’era la notte di tutti i Santi, poi quella dei morti, si andava al cimitero, si facevano i dolcetti detti “fave dei morti” e poi non ricordo altro. Neanche la zucca si mangiava, a casa mia.

La prima zucca che ho incontrato nella mia vita è stata quella delle immagini sui libri di favole, quella che la fata di Cenerentola trasformava in carrozza per andare al ballo.

La seconda zucca è stata quella di una favoletta che mi raccontò mio padre per spiegarmi come in natura tutto sia perfetto: “Un giorno, un contadino, mentre guardava le sue grandi zucche a terra, pensò che la natura avesse sbagliato a mettere questi frutti così grandi su quelle piantine così piccole, mentre le ghiande erano sulle querce così grandi. Così riflettendo, si mise a dormire all’ombra dell’albero. Fu svegliato da una ghianda che gli cadde sulla testa. Allora capì che in natura tutto ha un senso”. Mi rimase sempre impressa questa storia e solo da grande scoprii che era stata scritta da La Fontaine.

Solo quando le mie figlie hanno iniziato a voler uscire vestite da streghe, con unghie nere, capelli per aria e sangue alla bocca, ho conosciuto questa antica tradizione celtica, che invece credevo fosse americana. Allora ho dovuto anche attrezzarmi con dolcetti e caramelle varie, da dare ai gruppi di fantasmini, streghette e zombi che venivano a bussare alla mia porta. Ho dovuto anche cominciare a cercare le zucche da svuotare e intagliare per inserirci il lumino.

E’ proprio vero che, quando hai dei figli piccoli, vivi una seconda infanzia. Attraverso di loro, anch’io ho vissuto e conosciuto  la festa di Halloween.

Zuccone, zucca vuota, senza sale nella zucca, zucca dura e tanti altri modi di dire, quasi tutti negativi, che paragonano questo frutto alla testa di una persona poco intelligente, ottusa, testarda, che non capisce niente. Testa era in latino ‘cocutia’, poi diventato ‘cocuzza’ e, infine, ‘zucca’. Anche mio padre, quando una persona non capiva qualcosa, la chiamava amichevolmente ‘zuccarona’.

Questo paragone, negativo, probabilmente, perché è considerata un ortaggio poco gradito, insipido, poco nutriente. Infatti, è povera di zuccheri e di grassi, ma, in realtà, è ricca di vitamina A, C e betacarotene. Contiene, inoltre, potassio, calcio e fosforo, è ricca di fibre, ha un basso apporto calorico, è diuretica, rinfrescante, sedativa, antiinfiammatoria e leggermente lassativa.

In alcune regioni era detta, anticamente, ‘il maiale dei poveri’, perché della zucca non si butta niente, dalla buccia, che era utilizzata come contenitore, per il trasporto di merci, sale, vino e acqua, come oggetto decorativo di varie forme e colori, come strumento musicale; i semi, che, quando sono tostati e salati, sono detti, dalle nostre parti, ‘bruscolini’ hanno molte proprietà e se ne ricava anche un olio che ha ottenuto dalla Comunità Europea la denominazione IGP, si tratta dell’Olio di semi di zucca stiriano. La zucca viene usata anche in cosmesi per maschere di bellezza ammorbidente e rinfrescante.

E’ stato grazie alla mia prima zucca svuotata, da mettere sulla finestra con il lumino per le mie bambine, che mi sono ritrovata in casa un sacco di polpa che non poteva essere buttata e che, quindi, dovevo cucinare. Ho scoperto così (meglio tardi che mai) i molteplici usi che se ne possono fare in cucina: il risotto, la pasta, i tortelli, gli gnocchi, la vellutata, la mostarda, si può usare per addensare le minestre, nel minestrone, nella lasagna, fritta in pastella, marinata nelle insalate, arrosto e nei dolci, per fare creme, confetture, frittelle dolci, torte e chi più ne ha più ne metta. Mi sono accorta che, quando hai in casa una zucca, per quanto grande sia, non se ne spreca niente, la puoi mettere ovunque e non stufa mai, ne puoi mangiare quanta ne vuoi che non ingrassa, però le cose che non ingrassano a noi non piacciono, quindi oggi vi do una ricetta per farci una bella torta!

Questa torta non contiene prodotti animali, quindi niente latte e niente uova, è senza glutine, perciò adatta anche per i celiaci. Può essere mangiata così al naturale, per colazione o merenda. Se ne vogliamo fare un dolce da dopo pasto, basta tagliarla in orizzontale, inzupparla con un po’ di rum o maraschino oppure con uno sciroppo se la volete analcolica e farcirla con crema di zucca o marmellata di arance.

torta zuccarona per celiaci e vegani

TORTA ZUCCARONA

Ingredienti

Polpa di zucca 400 g

Farina integrale di grano saraceno 200 g

Farina di riso 100 g

Fecola di patate 100 g

Zucchero grezzo di canna 250 g

Olio d semi bio 100 ml

Panna di soia 160 g

Una bustina di lievito per dolci

Buccia grattugiata di un’arancia bio.

Cannella in polvere due cucchiaini

Zucchero a velo per decorare

 

Preparazione

Cuocete la zucca nel forno 200° per 30 minuti.

Lasciatela intiepidire. Frullate la panna con lo zucchero nel frullatore e poi incorporate la zucca.

Amalgamate aggiungendo la farina, il lievito, e l’olio a filo fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Aromatizzate con la cannella e la buccia d’arancia.

Versate il composto in una teglia cuocete a 180° per 40 minuti circa. Fate la prova dello stecchino. Lasciate raffreddare e cospargete di zucchero a velo. Come vi ho già detto, se preferite, la potete inzuppare e farcire.

 

TU NON PUOI PARLARE D’AMORE

“Cara tu dici che ami i fiori e li strappi dai campi

Dici che ami gli animali e te li mangi,

Cara, quando dici che mi ami, io ho paura!”

Dino Ignani

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