Il vino raccontato in musica dai grandi enologi

Tutto si svolgeva nella serata di martedì 18 giugno nel borgo di Mazzolla, piccolo complesso di case in pietra a pochi chilometri da Volterra, più precisamente nell’Antica Cantina del Castello Viti. Atmosfera quasi surreale e una serata che sembrava uscire dal flusso spazio-temporale consueto. Immerse nel silenzio interrotto soltanto da qualche guaito e in un paesaggio dall’impatto potente, le poche abitazioni in pietra del borgo sembravano ignare di quanto stava per accadere. La luce pomeridiana, ancora forte, tracciava le ombre lunghe delle case, incideva sulle strade passaggi netti di chiaroscuro.  Poi qualche voce, il rumore di un’auto, il suono di una chitarra che provava gli accordi. Erano arrivati anche Axel Hainz e Roberto Cipresso, grandi winemaker e ospiti d’onore della serata. Loro avrebbero commentato i vini in degustazione, in maniera insolita, con chitarra classica e armonica. Il sole iniziava ad abbassarsi all’orizzonte, ci eravamo avviati verso il ristorante per mangiare qualcosa, assaggiare i vini che sarebbero stati presentati e decidere la scaletta. Era un momento importante ed era interessante cogliere uno sguardo, un gesto, mezza parola che potevano non significare nulla, ma per Axel Hainz, Roberto Cipresso, Carlo Zucchetti e Francesco Ronchi bastavano a individuare i caratteri essenziali di quel vino.

Nel frattempo nell’antica Cantina del Castello Viti tutti i tavoli erano stati occupati.

La serata, spiegava Roberto Cipresso, voleva: “Emozionare, raccontare il vino come un fluido, una linfa, un messaggio più ricco. Questa sera cercheremo un modo diverso di parlare di vino, lontano dal modo tecnico che si ferma nella profondità scientifica, cercheremo di andare oltre, parleremo di note, di vibrazioni, parleremo di musica per parlare di vino e useremo aggettivi che non appartengono al mondo del vino, ma al tatto, alla  scultura e all’arte. Questa sera vogliamo affidarci ai sensi e all’istinto. Non abbiamo provato, ho conosciuto personalmente Axel venti minuti fa, prima lo conoscevo solo attraverso i suoi vini, ma vogliamo farci guidare in questa degustazione dalle emozioni”. Axel Hainz aveva aggiunto: “È un’esperienza nuova anche per noi. Vogliamo provare a trasmettere la parte emozionale del vino e tralasciare per una volta gli aspetti più tecnici”. Per ogni vino Hainz e Cipresso avevano individuato un carattere dominante racchiuso in un aggettivo o un sostantivo diventato il cardine del pezzo musicale.

Per il vino di Pepi (Volterra) tutto si condensava in Verticalità, intesa come una ricerca dell’essenziale, di una semplicità che mira all’immediatezza ealla freschezza, un vino bilanciato, equilibrato. A questo vino Axel Hainz aveva dedicato uno Studio in RE Maggiore per chitarra classica del primo ‘800 del compositore italiano Matteo Carcassi. Il vino Pagani Dei Marchi (Casale Marittimo) era stato definito Vibrato, ovvero capace di mantenere una tensione tra la sua serietà, la sua riflessività di fondo e una certa sapidità, un vino dalla leggerezza equilibrata. Per questo vino la trascrizione per chitarra di una gavotte di Bach. Il terzo vino di Colline di Sopra (Montescudaio) si era presentato in tutta la sua sensualità, mettendo in evidenza un carattere avvolgente, vellutato, sinuoso, con un’eleganza non ruffiana. Gli aveva corrisposto in musica un delicato brano per chitarra dei primi dell’800 dello spagnolo Dionisio Aguado y Garcia.

Eravamo arrivati al quarto vino, nel calice Il Mulinaccio (Volterra) per cui Hainz e Cipresso avevano individuato l’attributo Tribale, a sottolineare il sapore autentico e originale di una Toscana un po’ dimenticata con un tannino aggressivo e di carattere. Per questo vino un canario di Gaspar Sanz, danza popolare originaria delle Canarie diffusa nel XVII sec.

Il pubblico, completamente avvolto in  quest’atmosfera raffinata stava vivendo un’esperienza quasi poetica in un approccio sinestetico al vino  che scopriva rapporti e svelava legami tra mondi sensoriali diversi. Tra un bicchiere e l’altro tutti i musicisti si sperimentavano nel rendere in musica i quattro gusti fondamentali: salato, acido, dolce e amaro.  Le brillanti  interpretazioni

delle batteria strappavano applausi ed  entusiasmo agli ospiti. L’intensità dell’armonica di Cipresso sottolineava i momenti salienti della serata. Intanto i calici si riempivano dei vini del DiVino Etrusco e Carlo Zucchetti spiegava il senso di questo progetto: la ricerca di una comune radice storica e l’individuazione di un territorio su cui la presenza etrusca ha lasciato tracce materiali, ma anche un insieme di caratteri immateriali che si sono tramandati. Esperienze colturali che hanno segnato questi luoghi da epoche lontane e sono giunte fino a noi, grazie alla capacità dei Produttori di oggi di rivalutare le proprie radici  e proseguire –  in alcuni casi riprendere con successo – la coltura e l’allevamento della vitis vinifera.

Roberto Cipresso  evidenziava l’importanza di progetti come il DiVino Etrusco che consentono di esaltare i legami con la storia la cultura le leggende, un lavoro che può offrire al vino quel qualcosa in più all’interno di un mercato saturo per cui  “il famoso cuoco turco del ristorante più trendy di New York vorrà proporre proprio il nostro vino e non altri”.

La famiglia Viti, che ospitava la serata, aveva aperto agli intervenuti la villa dall’interessante facciata neogotica e dall’ampio e suggestivo giardino all’italiana con vasca ovale del diciottesimo secolo.

Intanto la notte dolce e chiara e senza vento  aveva avvolto il piccolo borgo, le poche luci rischiaravano le strade strette e il silenzio era interrotto dagli ultimi brindisi prima di andare a dormire.

La serata era uno special event  del “DiVino Etrusco Volterra 2013” ed è stata organizzata dall’Accademia Libera Natura e Cultura, dal Consorzio Turistico Volterra Valdicecina, dall’Associazione  DiVino Etrusco, da Tuscan Tour e da Slow Food. Il ricavato è stato utilizzato per sostenere il progetto “Arte e Musica 2013” dell’Associazione Marco Polo e del Consorzio Turistico oliera Valdicecina.

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