Di Filippo: agricoltura antica con cognizioni moderne

Siamo in macchina, direzione Cannara, paese nella piana del Topino, famoso per la delicata predica degli uccelli di San Francesco e per le cipolle. Più precisamente siamo nella campagna della Valle Umbra e stiamo cercando l’azienda Di Filippo i cui vigneti si adagiano sulle colline a metà strada fra Torgiano e Montefalco, a 15 chilometri da Assisi.

Carlo Zucchetti e Roberto Di Filippo

Roberto Di Filippo ci raggiunge nella sala degustazione dove ci siamo seduti ad aspettare.  In un tavolo vicino a noi, un gruppo di americani sta assaggiando il Sagrantino di Montefalco. L’ambiente è accogliente e curato.

Roberto parla sommessamente, con un tono calmo e tranquillo di chi sa dove vuole arrivare e non ha fretta, perché vuole assaporare non solo il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche il percorso. La sua famiglia si è trasferita qui negli anni ‘70 da Salerno, in un primo momento il padre Italo aveva acquistato 18 ettari di terreno e insieme allo zio aveva iniziato a impiantare il vigneto. All’epoca il vino era ancora considerato un alimento, poi negli anni ’90 l’azienda compie il passaggio dalla damigiana alla bottiglia. Oggi il vigneto si estende su 30 ettari è in regime biologico dal ‘94 e attento alla biodinamica da qualche anno. Secondo i principi di Roberto ed Emma, l’azienda persegue un’agricoltura dagli aspetti meno “industrializzati”, volta a riappropriarsi di forme naturali e rispettose dell’ambiente. Per questo Roberto ha avviato una sperimentazione per  l’utilizzo dei cavalli come forza motrice e delle oche come aiuto nel mantenimento della pulizia del vigneto. “Come è nata l’idea dei cavalli?” chiede Carlo Zucchetti appoggiando il Borsalino estivo sul tavolo.

Roberto Di Filippo monta a cavallo

“Da una parte ho iniziato a pensarci dopo aver acquistato, insieme a un amico, un’azienda in Romania. Lì la maggior parte dei lavori è ancora interamente affidata all’uomo o agli animali, la meccanizzazione è scarsa, si imbottiglia ancora a mano. E dalla Romania ho iniziato a vedere le lavorazioni fatte dai cavalli TPR (da tiro pesante rapido) e mi ha affascinato. Ho iniziato a interessarmi, e soprattutto ho cominciato a valutare i vantaggi per la nostra azienda dove i terreni argillosi danno problemi di eccessivo compattamento con il passaggio di mezzi pesanti. Ho letto diversi studi sulla necessità di razionalizzare l’uso di macchine in agricoltura individuando mezzi più leggeri e meno potenti e cercando di diminuire i passaggi”.

Roberto ci parla del rapporto con i cavalli, di quanto questi animali possano insegnare. Le sue parole mi ricordano i discorsi che sentivo da bambina, quando mio padre, grande cavaliere e istruttore di equitazione, mi spiegava che il cavallo in natura è una preda e il suo istinto è quello di fuggire o difendersi, mai di attaccare e quindi bisogna rispettare questo impulso e controllare la propria gestualità, evitare le tensioni e i gesti bruschi, cercare un rapporto di fiducia. Colgo negli occhi di Roberto, nel suo modo di parlare quella passione particolare che prende chi si avvicina e inizia ad amare questi animali: “Sono tre anni che lavoro con i cavalli, adesso ne abbiamo tre, sono meravigliosi, capaci di dare tantissimo, con una sensibilità incredibile e profonda. Il rapporto con i cavalli insegna  a comunicare, a capire i timori e le diffidenze, a saper dare tempo, acuisce l’attenzione e la concentrazione e porta ad avere un comportamento fermo e tranquillo. Al momento lavoro solo una parte della vigna con gli animali perché stiamo cercando di adattare le attrezzature, poi sarà necessario selezionare qualche altro esemplare adatto e addestrato al lavoro ”. Usciamo dalla cantina per andare a vedere la parte di vigneto più vicina, il rumore assordante delle oche copre le nostre voci. “Stiamo cercando di capire come utilizzare al meglio le oche per la pulizia del terreno, per esempio dove posizionare l’acqua, magari offrendo più punti di abbeveraggio per evitare concentrazioni in un solo angolo del vigneto e come ottenere un lavoro omogeneo. Abbiamo visto che le oche si possono inserire nel vigneto fino a luglio quando l’uva è ancora acidula e vengono ignorati anche i grappoli più bassi,  poi possono finire in pentola”.

Ci spostiamo per andare a vedere i cavalli che brucano in mezzo all’oliveto nella luce accecante di mezzogiorno. Tre begli esemplari da tiro, struttura pesante, grande sviluppo muscolare, occupati a brucare l’erba, non prestano molta attenzione a noi intrusi. Quando ci avviciniamo si lasciano accarezzare velocemente per poter tornare a mangiare. Roberto ha una confidenza naturale e impavida, ci fa vedere come avvicina la capobranco e in un attimo sale “a pelo”. Rientriamo in cantina per parlare dei vini in un luogo più fresco. L’azienda Di Filippo parteciperà a fine luglio a Nelle Terre del Grechetto, un evento enoico che si terrà a Civitella d’Agliano dedicato a questo vitigno che torna nelle vigne del Centro Italia  e che merita di essere conosciuto. “Perché hai deciso di fare Sassi d’Arenaria?” chiede Carlo mentre ci sediamo. “Cercavo un Grechetto particolare. Sassi d’Arenaria è un cru che esalta le caratteristiche del vitigno, la resa è molto bassa, le uve hanno bisogno di una buona gestione in cantina, ma si ottiene un vino con una carica polifenolica più alta e più tannico, adatto quindi all’invecchiamento.”

Carlo provoca bonariamente Roberto sui vini biologici e biodinamici a cui è permesso tutto.

“I vini biologici non sono esenti da difetti, o meglio il fatto di essere biologici non può giustificare tutto. Come enologo e dopo 26 vendemmie posso dirti che riconosci quando il vino ha un difetto e di solito capisci anche quale può esserne la causa. Di base il concetto è lapalissiano: il vino, per essere buono,  va fatto bene” Risponde Roberto sorridendo.

Emma Di Filippo, Carlo Zucchetti e i prodotti EmmaNature

“E per  quanto riguarda la biodinamica? Siete un’azienda rigorosissima che ne sposa anche l’approccio steineriano o vi fermate agli aspetti pratici?”

“Il nostro approccio alla biodinamica si fonda sul concetto della ricerca dell’equilibrio: l’agricoltura chiede al terreno, ma deve anche restituire in modo naturale. La dinamizzazione dei microrganismi diventa quindi una vera e propria semina di fertilità che permette ai terreni di ripristinare l’equilibrio vitale per un’ottima produzione” . Ci spiega Emma, la sorella di Roberto che ha seguito dei corsi sull’argomento a Milano e ha coinvolto anche i ragazzi che lavorano in vigna appassionandoli alla biodinamica.  In azienda lei si occupa in particolare di comunicazione e delle degustazioni  e, di recente,  ha creato una linea di cosmetici, EmmaNature, frutto della sinergia tra il vino e la cosmesi naturale.

Roberto Di Filippo e Carlo Zucchetti

Mentre cerchiamo le bottiglie per una fotografia che inquadri tutti i vini Di Filippo, Carlo nota la Vernaccia di Cannara, Roberto ci spiega che si ottiene da un vecchio vitigno autoctono chiamato localmente Cornetta. L’uva viene raccolta e lasciata appassire su telai per tre/quattro mesi per, poi, essere regolarmente vinificata. Tradizionalmente si assaggiava la mattina del giorno di  Pasqua. Gli operai si avvicinano ai tavoli per mangiare, Roberto prende un Sassi d’Arenaria, un Sagrantino di Montefalco e la Vernaccia per un pranzo degustazione davvero interessante.

 

 

Vocabolo Conversino, 153- 06033 Cannara (PG) Umbria
Tel. +39 0742 73 12 42; Fax +39 0742 72 310
www.vinidifilippo.com

info@vinidifilippo.com

Per le degustazioni

Orario di Apertura: Lunedì – Venerdì 9-12,30 15,00-19,00 Sabato mattina 09.00 – 13.00

La semplice degustazione di soli vini e visita alla cantina è gratuita.

Visite guidate e Wine Tour dal lunedì al venerdì e sabato mattina: la mattina 10,30 e il pomeriggio ore 16,00

E’ prevista la vendita diretta in cantina.

 I Vini

Farandola IGT Umbria Bianco (Grechetto, Pinot Bianco);

Grechetto Colli Martani DOC (Grechetto)

Grechetto Colli Martani DOC Sassi d’Arenaria (Grechetto)

Villa Conversino IGT Umbria Bianco (Trebbiano, Grechetto)

Villa Conversino IGT Umbria Rosso (Sangiovese, Cabernet)
Montefalco Rosso DOC Sallustio  (Sangiovese, Barbera, Sagrantino)

Montefalco Rosso DOC (Sangiovese, Barbera, Sagrantino)

Sagrantino di Montefalco DOCG

Sagrantino di Montefalco DOCG Etnico

Colli Martani DOC Sangiovese Riserva Properzio

Terre di San Nicola IGT Umbria Rosso (Sangiovese, Merlot, Sagrantino)

Poggio Madrigale IGT Umbria Rosso (Merlot, Sagrantino)

 

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Ultimi articoli


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti