È stato uno dei grandi protagonisti della ripresa del Barolo e di un modo nuovo di interpretare quelle colline ricche di storia contadina. Luciano Sandrone aveva iniziato giovanissimo come cantiniere e aveva capito di voler lasciare la sua impronta su quelle terre e dare a quel vino l’importanza e il rispetto che meritava. Negli anni ’70 aveva comprato una porzione di collina Cannubi Boschis e così aveva cominciato, nel garage di casa che gli aveva valso il nome di garagiste. Nel tempo l’azienda è cresciuta fino a contare 27 ha tra Barolo, Serralunga, Castiglione Falletto, Novello, fino in Valmaggiore, nel Roero. A caratterizzarla c’è sempre stato l’ impegno, lo studio e il rigore di Luciano Sandrone e la sua competenza di viticoltore. Una cantina che è diventata una storia di famiglia con la moglie Mariuccia, la figlia Barbara e il fratello Luca, enologo della cantina, fino ai nipoti Alessia, Stefano e Giacomo, che raccolgono un’eredità fatta di esperienza, dedizione e uno stile unico.
Le Langhe e il Roero piangono la scomparsa di Luciano Sandrone, scomparso lo scorso 5 gennaio.
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- Info Autore
Francesca Mordacchini Alfani
Amante di tutto ciò che fa perdere tempo e contribuisce a trascurare la concretezza, aiutata in questo da astratti studi umanistici, ha la passione tra l’altro per fumetti, serie tv, lettura e scrittura. Proviene dal mondo editoriale, si è occupata di guide di cucina, ama la grafica e l’impaginazione e per motivi familiari ha da sempre un profondo legame con il mondo agricolo.
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