L’8% del fatturato dell’industria alimentare viene investito in ricerca e sviluppo. “Un dato che in futuro potrà solo aumentare, questa è la strada scelta dal nostro settore“, rileva Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, a margine del workshop europeo di Bruxeles “A good climate for agriculture – The results of the Life climate changE-R project and the contribution of agriculture to the reduction of climate -changing factors” promosso dalla Regione Emilia-Romagna.
L’obiettivo del progetto: diminuire di 0,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente le emissioni di origine agricola dell’Emilia Romagna per le colture destinate all’industria alimentare come il pomodoro e il grano duro, la frutta, la carne bovina e il latte.
“Ottima e non frequente – sottolinea Scordamaglia – la sinergia pubblico privato sviluppata con una regione, l’Emilia-Romagna, oggi attenta a coniugare le esigenze produttive e le importanti ricadute economiche e sociali con quelle di tutela ambientale“.