Vinitaly RoadShow: un viaggio intorno al mondo per promuovere il vino italiano

ll Roadshow, realizzato assieme a Ice-Agenzia, si sposterà attraverso 3 continenti, portando il vino italiano in 9 paesi e 12 città in tutto il mondo.

 

È iniziato il Vinitaly Roadshow, il tour che, nel giro di un mese, porterà Vinitaly e il vino italiano in tre continenti per promuovere le nostre bottiglie in tutto il mondo. La prima tappa si è tenuta a Rust, in Austria, e si è dimostrata un vero successo, ospitando circa 80 professionisti del settore intervenuti nell’assaggio di altrettante etichette made in Italy. Il mercato austriaco è molto affezionato al vino dello stivale, il quale occupa il primo posto nell’importazione nazionale: secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, su 700 mila ettolitri importati nel 2021, per un totale di 224 milioni di euro, l’Italia ne occupa una quota a volume del 60%, segnando un’importante crescita nel comparto dei vini spumanti. La tappa austriaca del Roadshow ha un ruolo fondamentale nel consolidare i rapporti di mercato e confermare il primato del vino italiano in questo paese, il quale negli ultimi anni si è dovuto raffrontare con la crescita del competitor tedesco.

Il tour è proseguito negli Stati Uniti, a Princeton, dove si è dato inizio al galà di 3 giorni delle bottiglie italiane che ha poi raggiunto la città di New York. Nelle due tappe degli Usa, sono stati un centinaio gli operatori, tra buyer e gli stakeholder del comparto vinicolo, ad intervenire durante l’evento ai banchi di degustazione. Il mercato americano è senza dubbio il più importante a livello mondiale dell’intero settore, contando ben 7 miliardi di dollari di vino importato nel 2021. A prenderne la fetta più sostanziosa del valore è la Francia in questo caso (36% del totale e +9% di crescita media annua, grazie all’enorme aumento delle vendite di champagne post Covid) seguita dall’Italia (32% del totale e +6% di crescita media annua, generato dalla crescita della richiesta di Prosecco), la quale però si afferma come prima in termini di volume importato. Il grande successo del Prosecco, che dal 2017 al 2021 ha segnato una crescita media annua del 22%, lascia comunque spazio ad altri importanti vini italiani che riescono a conquistare i palati statunitensi: tra i più rappresentativi in termini di valore si menzionano i rossi toscani D.O.P. (in particolare Chianti, Chianti Classico e Brunello), 214 milioni di euro, e i bianchi di Veneto e Trentino-Alto Adige, 224 milioni di euro.

Il Vinitaly Roadshow vola poi in Danimarca, a Copenaghen, con un evento che ha accolto oltre 50 partecipanti. Quella danese è una delle piazze più di rilievo del Nord Europa, dove l’import nazionale di vino nel 2021 ha raggiunto i 774 milioni di euro in termini di valore, per un totale di 2,1 milioni di ettolitri in volume. L’Italia è in cima al podio dei paesi fornitori, occupando il 22% del volume importato, seguita poi da Francia, Spagna e Australia. Anche in questo caso, i vini spumanti del bel paese continuano a segnare una forte crescita, il 3% di media annua dal 2010, che corrispondono a 33 mila ettolitri nel 2021.

Il Roadshow continuerà il suo tour intercontinentale fino al 23 febbraio, proseguendo le sue tappe per raggiungere 12 città in tutto il mondo (Rust, Princeton, New York, Copenaghen, Chicago, Monaco, Bruxelles, Zurigo, Londra, Cardiff, Tokyo e Seoul) e toccare 9 paesi, che da soli rappresentano i 2/3 del totale in valore delle esportazioni di vino del nostro paese.

 

www.vinitaly.com

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