Della serie non si finisce mai di imparare: acqua, bustina di vino in polvere e il gioco è fatto. Di cosa parliamo? Dell’ultima trovata, il cosiddetto ‘wine kit’, sempre più diffuso nei paesi anglosassoni, ovvero una bevanda liofilizzata, di dubbio gusto, spacciata per marchi doc come i nostri Chianti e Barolo. Una vera e propria truffa per i consumatori.Questo purtroppo è solo uno degli ultimi inganni ai danni del made in Italy, che deve confrontarsi anche col pericolo del cosiddetto ‘italian sounding’: prodotti che fuori dall’Italia possono facilmente ingannare il consumatore perché nel nome sembrano italiani, ma di italiano non hanno nulla, come il pesto prodotto con noci e formaggi vari o come il pomodoro ‘San Marzano’ coltivato in Olanda. Per contrastare questi fenomeni è nata la Commissione per il Diritto agroalimentare e vitivinicolo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, fortemente voluta dal presidente Antonino Galletti, nella sua prima uscita in collaborazione con la Fis – la Fondazione italiana sommelier, di Franco Maria Ricci, che da 55 anni si occupa della cultura agroalimentare, della formazione e della cultura del vino e dell’olio. Secondo gli ultimi dati elaborati da Coldiretti l’italian sounding provoca danni notevoli alla nostra economia: l’export di veri prodotti agroalimentari italiani nel 2018 ha raggiunto quota 41,8 miliardi; il mercato del falso made in Italy nel mondo ha toccato invece i 100 miliardi di euro. Numeri impressionanti. E anche nel nostro Paese non mancano truffe e operazioni contro sofisticazioni alimentari. Solo per citare gli ultimi casi: 11 persone sono state arrestate per aver adulterato il mosto con miscele zuccherine prodotte da canna da zucchero e barbabietola e altre 27 sono state destinatarie di misure cautelari per aver prodotto e venduto un falso olio d’oliva realizzato con olio di soia addizionato con la clorofilla per rendere il colore verde. Ed è proprio per arginare questo fenomeno, come spiegato dal consigliere Riccardo Bolognesi coordinatore della Commissione con il consigliere Lucilla Anastasio: ‘’ Ci chiederemo come può intervenire l’avvocato a tutela del made in Italy più pregiato, quello che tutto il mondo ci riconosce, probabilmente ci invidia e a tratti insidia con brutte copie e orribili falsi ma anche come far crescere la cultura del made in Italy, la cultura del bere, la conoscenza di questi nostri tesori”.
Tutela Made in Italy: avvocati e sommelier alleati contro italian sounding e bevande liofilizzate spacciate per vino doc
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- Info Autore
Sara Marzi
Laureata in Scienze della Comunicazione, inizia la sua carriera di professionista nel mondo dei media lavorando per testate giornalistiche e redazioni televisive. Si perfeziona come Web Content Specialist, maturando una lunga esperienza nell'ambito di attività di ufficio stampa e gestione eventi. Ama la cucina, sopratutto quella che sa dare risalto al ricco paniere di materie prime del nostro Made in Italy. Con la stessa creatività con la quale sperimenta nuove ricette si diletta nell'arte della scrittura, perché in fondo scrivere è come cucinare: bisogna saper dosare bene tutti gli ingredienti per ottenere un prodotto di qualità. Appassionata di fotografia, con i suoi scatti racconta il buon cibo, i viaggi e un'altra sua grande passione: quella di cat lover.
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