Toscana: altri 3,6 milioni per la ristrutturazione dei vigneti

La somma va ad aggiungersi ai 15 milioni e 400mila euro già assegnati

Sono stati stanziati dalla Regione Toscana ulteriori 3 milioni e 600mila euro sulla misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti per la campagna 2021/22.

La somma va ad aggiungersi ai 15 milioni e 400mila euro già assegnati, portando l’ammontare totale ad oltre 19 milioni di euro e permettendo di andare così a esaurimento della graduatoria delle richieste pervenute ad Artea nello scorso mese di luglio. Inoltre, per la campagna 2020/21 che si chiude il 15 ottobre, è stato recuperato ancora oltre 1,1 milione di euro.
La somma è il risultato del buon funzionamento della raccolta delle domande e della loro istruttoria svolte da Artea e la stretta collaborazione con l’assessorato che hanno garantito un’ottimizzazione dell’attribuzione delle risorse con i relativi pagamenti da assegnare ai beneficiari della misura prima della chiusura. La vicepresidente della Regione Toscana e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, ha annunciato inoltre anche l’arrivo dei oltre 9 milioni e 400mila euro di euro alle aziende vitivinicole toscane per la promozione dei prodotti fuori dall’Unione Europea.

Alla misura della promozione nei paesi terzi potranno accedere:

le organizzazioni professionali;
le organizzazioni di produttori di vino e le loro associazioni;
le organizzazioni interprofessionali;
i consorzi di tutela;
i produttori di vino, cioè le imprese, singole o associate che abbiano ottenuto i prodotti da promuovere dalla trasformazione dei prodotti a monte del vino, propri o acquistati e che commercializzano vino di propria produzione o di imprese ad esse associate o controllate;
i soggetti pubblici;
le associazioni temporanee di impresa e di scopo, costituende o costituite dai soggetti sopra indicati;
le associazioni, le federazioni e le società cooperative;
le reti di impresa.

Lo stesso soggetto, come nelle precedenti campagne, può presentare o partecipare a più progetti, purché siano rivolti a Paesi terzi o mercati di Paesi terzi diversi.
Il limite massimo di contributo pubblico spettante per ciascun progetto non può superare i 650 mila euro.

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