“Storia moderna del vino italiano”, in un libro cinquant’anni di creatività

Una storia di creatività tutta italiana lunga tre generazioni, tra i filari e le vigne. 600 mila contadini diventati imprenditori in cinquant’anni. La racconta Walter Filiputti, nel libro Storia moderna del vino italiano (Skira Editore, 480 pagine, euro 55, in italiano e in inglese) presentato a Roma.

L’autore, un friulano che nella vita è stato proprietario della Trattoria da Germano a Udine considerata da Luigi Veronelli nel 1977 il miglior ristorante d’Italia, poi vignaiolo, winemaker, sommelier e oggi docente universitario presso la facoltà di agraria a Milano. Ora ha messo a sistema tutte le sue esperienze professionali per offrire una visione a 360 gradi sul business del vino made in Italy.

Il vino – ha detto l’autore – è una storia socio-economica del successo italiano, legata a relazioni e capacità del fare, paragonabile solo alla moda e al design. Volevo scrivere un testo che fosse una bussola per tutti i cultori della materia e, soprattutto, per i giovani. Il vino italiano ha bisogno di loro per rinnovare il sogno. Conoscere il nostro passato, anche quello del vino del contadino che era pieno di chimica, ed esserne orgogliosi per prepararsi alle sfide del futuro che vedono un consumo fin troppo edonistico in Italia e vendite in crescita sui mercati esteri“.

Un futuro che, secondo il sommelier Alessandro Scorsone, dovrà però trovare un linguaggio non per addetti ai lavori: “Per fortuna si sta snellendo e questo sta facendo avvicinare i giovani al mondo di Bacco“. Quello di Filiputti è un libro-ricerca che attraversa, con la precisione di un saggio e la passione di un romanzo, le vicende di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. un’opera complessa che si divide in tre parti. La prima è dedicata al Rinascimento del vino italiano e mostra, da vicino, gli uomini che con le loro idee e la loro passione hanno cambiato la storia e la fisionomia delle nostre vigne. In più, un focus sui mercati internazionali e la cucina italiana nel mondo. La seconda parte tratta dell’innovazione. La terza parte inizia con un viaggio attraverso la geografia e i paesaggi delle viti e prosegue con una cronistoria, dal 1960 al 2010, delle eccellenze del vino italiano. Il testo termina con le novità legate all’architettura delle cantine.

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