Sangiovese il vitigno più coltivato in Italia nel 2015, ma in netto calo

Anche nel 2015 il vitigno italiano più coltivato è stato il Sangiovese, con oltre 53 mila ettari e un peso dell’8% sul totale. Tuttavia negli ultimi cinque anni si è veriicata una perdita di quasi 10 mila ettari per quanto riguarda tale varietà. Al secondo posto ci sono i Trebbiani, con poco più di 42 mila ettari (-24,7%) e anche in questo caso, rispetto al 2010, si registra un calo di 16 mila ettari (27,4%). Terzo il Catarratto a quota 32 mila ettari e con un -7%. Seguono nella graduatoria dei principali vitigni o famiglie di vitigne per uva da vino Montepulciano, Glera, Pinot Grigio, Merlot, Chardonnay, Barbera, Negramaro.

I maggiori segnali di crescita arrivano dal Glera, passato nell’arco di un lustro da 19 a 26 mila ettari, e dal Pinot Grigio, aumentato di 7000 ettari. Ottimo ruolino anche per i due vitigni salentini, Negramaro e Primitivo, con una crescita rispettivamente di 5000 e 4000 ettari. Tra gli internazionali, stabili Chardonnay e Cabernet Sauvignon, mentre il Merlot perde 5000 ettari. Tra i vitigni autoctoni spicca il brusco calo di Lambruschi (-26%) e Barbere (-10%), così come Garganega, Corvina e Malvasia, mentre crescono Aglianico (+33%) e Vermentino (+23%). In diminuzione le coltivazioni di Nero d’Avola, in aumento il Grillo.

Per quanto riguarda invece la classifica dei singoli vitigni principali, scorporati cioè dalle famiglie di appartenenza, alle spalle del Sangiovese nero ci sono Montepulciano nero, Glera bianco e Pinot grigio.

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