Roma DOC si racconta con un calendario interamente in latino

I vini del Consorzio incastonati negli scorci più identitari della Capitale attraverso gli scatti di sei giovani Creator.

“Siamo così in alto che alcune Torri non si vedono.” Questa la frase che sento non appena affaccio lo sguardo sulla terrazza dell’Orazio Palace, l’hotel nel cuore del centro di Roma poco distante da San Pietro e Castel Sant’Angelo, che martedì 26 settembre ha ospitato, in mezzo a una Roma a cielo aperto, la prima autunnale del Consorzio di Tutela Vini Roma DOC con una serata dedicata ai vini della Roma DOC e al racconto delle novità 2023/2024.

Un appuntamento di fine estate per celebrare i numerosi eventi (Vinitaly, ProWein, Merano, VitignoItalia, Vinòforum, VinoXRoma, Hortus Vini, Ostia per Mare Divino) che hanno visto protagonista il Consorzio nel 2023, che fanno da vero e proprio trampolino di lancio per un 2024 altrettanto ricco di appuntamenti e che il Consorzio ha deciso di presentare con un progetto molto particolare: un calendario per raccontare, con 12 scatti inediti, i vini del Consorzio di Tutela Vini Roma DOC incastonati negli scorci più identitari della Capitale.

Dal Pantheon e Piazza Navona, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo fino a Trastevere, il calendario, realizzato con il contributo di Arsial, racconta la storicità della denominazione mediante il connubio tra i vini e i luoghi di Roma, visto, interpretato e immortalato dagli occhi di 6 giovani creator.

Immagini diverse per un unico grande racconto identitario: la Roma Doc nei suoi vini e nel desiderio unanime di guardare al futuro della denominazione, mantenendo comunque salde le radici con il passato e la storicità del territorio e della Città che rappresenta.

Un legame indissolubile tra passato e futuro, tra antichità e modernità, sottolineato anche dalla scelta non casuale del luogo dell’evento: la terrazza panoramica dell’Orazio Restaurant, dove ad un design moderno ed elegante si unisce la suggestiva vista di Roma dall’alto.

“È proprio il legame tra il vino e Roma il fulcro della denominazione – puntualizza Rossella Macchia, Vicepresidente del Consorzio – e da qui il nostro impegno per consolidare la liaison tra le aziende produttrici e il trade romano. Nei mesi scorsi abbiamo lavorato in questo senso, ribadendo quanto la Capitale rappresenti il naturale punto di riferimento dei vini Roma Doc. Contiamo quindi su un’azione sinergica tra aziende, istituzioni e associazioni di settore, per far sì che il nuovo calendario entri nei ristoranti, enoteche, alberghi della nostra città, ponendosi come importante biglietto da visita tanto per i romani quanto per i turisti”.

Per il Consorzio, la città di Roma diventa quindi lo strumento per promuovere i vini Roma Doc: un logico punto d’approdo su cui tutte le cantine possono far riferimento.
E proprio per sottolineare questo carattere fortemente capitolino, il calendario può contare su un quid in più, da tempo voluto e pensato: quello di essere interamente in latino, con i giorni scanditi da idi e calende.

Tullio Galassini, Presidente del Consorzio

“Una scelta tutt’altro che casuale, alla quale pensavamo già da tempo, e che è in linea con il nostro percorso sempre in bilico tra passato, presente e futuro – sottolinea Tullio Galassini, Presidente del Consorzio – Il latino è alla base di moltissime delle lingue moderne, così come Roma è la culla della civiltà occidentale; diciamo che questa operazione in qualche modo evidenzia tutti questi elementi e lo fa con un prodotto di uso quotidiano che abbiamo affidato al talento di sei tra i volti più noti del web, che hanno immortalato in 12 foto, una per ogni mese dell’anno, questo binomio indissolubile di cui il Consorzio Roma Doc si sente in qualche modo custode”.

I sei creator

I Creator coinvolti nella realizzazione degli scatti:
Sara Vaiani (@saravaiani) luglio-agosto; location: Pantheon e Piazza di Spagna;
Chiara Giannotti (@vino.tv) maggio-novembre; location: Colosseo e Fontana di Trevi;
Lorenzo Maddalena (@lorenzomaddalena) gennaio-ottobre; location: Piazzale Caffarelli e Foro Romani;
Gian Marco D’Eusebi (@azzykky) febbraio-dicembre; location: Isola Tiberina e Villa Aldobrandini;
Letizia Porcini (@letishanotonlywine) marzo-aprile; location: Tempio di Esculapio e Trastevere;
Giuseppe Petronio (@peppetronio) giugno-settembre; location: Piazza Navona e Castel Sant’Angelo.

Con la cupola di San Pietro a fare da sfondo tra le calde luci del crepuscolo e un’atmosfera ancora estiva, la serata ha avuto inizio con un aperitivo di benvenuto: una degustazione con banchi d’assaggio dei vini bianchi e rosati della Roma DOC in abbinamento a proposte di finger food.
A seguire, una cena conviviale in terrazza con un menu degustazione ad accompagnare le etichette del Consorzio Roma DOC.

Il Menu a cura di Ozio Restaurant
Aperitivo di benvenuto
Focaccia bianca con mortadella e burrata
Acqua croccante con baccalà mantecato, pomodoro confit e asparago
Tartare di manzo con cucunci, foglia di cappero e limone
Tartare di ricciola con guacamole, sedano croccante e cipolla in olio di riso

Cena
Cappello di prete con parmigiano alla lavanda, burro di cappone e fondo di pollo
Filetto mignon con fondo al marsala, patate fondenti, gel di lattuga e terra di nocciole
Roma nel piatto (ricotta e amarene)

Il Consorzio di Tutela Vini Roma D.O.C.


La Doc Roma viene riconosciuta nel 2011 grazie all’azione dell’Associazione Produttori Vini DOC Roma e parte con una decina di aziende e 175 ettari dichiarati. Nel 2018 viene costituito il Consorzio, il quinto e il più giovane della Regione, dopo quello di Frascati, Cesanese del Piglio, Marino e Atina.

La denominazione di origine controllata Roma è riservata ai vini delle seguenti tipologie: bianco, rosso, rosso riserva, rosato”, Romanella spumante, Malvasia puntinata e Bellone.
L’area di produzione della Doc Roma ricade nella parte centrale del Lazio e comprende i territori litoranei, la Sabina romana, i Colli Albani, i Colli Prenestini e parte della campagna romana, in provincia di Roma.

Oggi il Consorzio Roma Doc rappresenta 47 produttori e imbottigliatori per un totale attuale di 305 ettari vitati, e una produzione di circa 1.880.000 bottiglie secondo gli ultimi dati del 2022.

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