Piano olivicolo nazionale in Puglia: Oliveti Terra di Bari, Consorzio Nazionale Olivicoltori e Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) chiedono un’applicazione rapida, corretta e selettiva. L’appello è stato lanciato in un incontro nel capoluogo pugliese a cui sono intervenuti, tra gli altri, il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, il presidente del Consorzio Nazionale Olivicoltori e di Oliveti Terra di Bari, Gennaro Sicolo, l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, la parlamentare Colomba Mongiello, il senatore Dario Stefano e l’eurodeputato Paolo De Castro.
“Siamo in una fase di progettazione complessiva – ha detto Scanavino – visto che il Piano olivicolo nazionale è uno strumento che va incrociato con i Piani di sviluppo rurale delle Regioni e con altre forme come i progetti di filiera annunciati dal governo. Con questi strumenti noi dobbiamo puntare a tre obiettivi: innovazione di prodotto, di processo e nel fare sistema; miglioramento qualitativo; aumento del reddito dei produttori, che oggi guadagnano troppo poco“.
“Ad oggi – ha aggiunto Sicolo – basta un solo dato per testimoniare la nostra inferiorità dal punto di vista competitivo rispetto ai concorrenti: l’anno scorso, il Consiglio Oleicolo Internazionale ha realizzato un’indagine sui costi di produzione dell’olio di oliva a livello internazionale. Ebbene, dei 13 Paesi membri del Coi considerati, tutti hanno costi per chilogrammo di olio (2,63 euro) inferiori all’Italia (3,95 euro), eccetto l’Uruguay. Dunque è in tale contesto che si inserisce il grande progetto del Piano olivicolo nazionale, il quale agisce su competitività e commercializzazione, le principali criticità del settore. Il Piano nazionale è però soltanto una cornice, con una prima limitata dotazione finanziaria di 32 milioni di euro. Si apre così una fase di grande responsabilità, nella quale le Regioni saranno sotto esame. E ciò vale soprattutto per la Puglia, leader a livello nazionale nella produzione dell’olio di oliva“.