Pantastica, l’uva bellone affacciata al Colosseo

A quella Roma antica che un tempo qui aveva il fulcro del suo vivere quotidiano. E’ lì, sul Palatino tra Colosseo e Circo Massimo che grazie alla spinta del Parco archeologico del Colosseo con la collaborazione dell’azienda Cincinnato, che sta nascendo un vigneto simbolico che porterà i prossimi anni alla produzione di vino da uve Bellone. Vigna Barberini, dal nome della famiglia che dal 1500 aveva le proprietà in questione, dunque ospita quell’uva una volta definita pantastica da Plinio. Questo a simboleggiare che Roma da sempre ha avuto una storia di viticoltura, che ovviamente col tempo e la conurbazione si è andata via via perdendo. Un progetto, il “ParCo Green” che prevede molte iniziative per valorizzare l’area di grande interesse storico culturale. Si spazia dal miele all’olio, e ovviamente come detto al vino.
Il partner, Cincinnato, è stato scelto perchè parlando di Bellone, nessuna azienda più di quella capitanata da Nazareno Milita di Cori può dirsi capace di lavorare quest’uva. Cincinnato infatti, da anni lavora il Bellone in ogni sua forma, dagli spumanti nei metodi classico e charmat, ai vari vini fermi, fino ai vini da fine pasto.
Allora che dire, a questa città ogni critica è autorizzata e giustificata, ma trovatene un’altra in cui al centro, tra monumenti, edifici di duemila anni, sotto una delle meraviglie del mondo antico, potete trovare un po’ di suolo coltivato pronto a farci gustare (fermi tutti, non da oggi ma a partire dal 2023) quel vino che già migliaia di anni fa inebriava le tavole di chi ci ha preceduto. E’ “buono” come allora? Ovviamente no, ma questa è un’altra storia…
Ah, è chiaro che dopo esser stati a godere di questa meraviglia eno-agro-archeo-storica c’è il ritorno a casa, fatto di quotidianità e caos, ma proprio per questo consigliamo di visitare il vigneto Barberini, un’isola felice e silenziosa nella storia di una città che troppo spesso dimentica le proprie radici.