Nebbiolo nel Cuore 2023, Riserva Grande ed il Nebbiolo non tradiscono!

A Roma, Nebbiolo nel Cuore 2023, una conferma su tutta la linea

Riserva Grande ancora una volta si prende la scena e con “Nebbiolo nel cuore” porta il Piemonte (ma non solo) a Roma.
Questa volta le sale sono quelle dell’Hotel Palatino, a via Cavour, un palco nuovo per il mondo del vino, affascinante perché a un passo da San Pietro in Vincoli e via dei Fori Imperiali. Sicuramente valido ma con alcune criticità che hanno reso l’evento piuttosto caotico e disordinato. Purtroppo, la sala è risultata piccola per un evento sempre di grande successo e di affluenza garantita. La conseguenza è stata avere produttori un po’ sacrificati e spesso ressa nelle varie postazioni.
Per il resto cosa dire, la meraviglia del Nebbiolo ha avuto la meglio su tutto. Piccoli produttori, dall’Alto Piemonte in giù, tante chicche e aziende che per la prima volta si affacciavano alle platee del Centro Italia. Anche tante conferme ovviamente, ma tra i vari assaggi abbiamo voluto soffermarci su quelle aziende che stanno emergendo e ci hanno sorpreso e stupito.

Podere Gagliassi, Monforte d’Alba, Serralunga d’Alba:
azienda giovane con importanti basi su cui sviluppare un futuro roseo. Molto interessanti i Barolo D.O.C.G. 2017 e 2018, anche se apparentemente non molto imparentati.

Beltramo, Barge:
gestita interamente da Marco, l’azienda ha solo 5 ha in cui produce nebbiolo e barbera prevalentemente.
In assaggio “La Madre” 2019 e 2020, un Pinerolese D.O.C. Di grande spessore e dalla vena acida che chiede di rivedersi tra qualche lustro.

Le Strie, Ponte in Valtellina:
un Nebbiolo, qui Chiavennasca, di un’azienda artigiana davvero. 10.000 bottiglie per 4 vini di grande spessore, su tutti, tra quelli proposti in questi banchi di assaggio, merita una menzione lo Sforzato di Valtellina D.O.C.G. 2015.

Luigi Vico, Serralunga d’Alba:
azienda in ascesa che da qualche anno vediamo affacciarsi al pubblico romano. Anche qui una conferma, gli assaggi si susseguono in un climax che culmina con un vermouth che dall’etichetta in poi affonda le sue radici nella storia.

Fabrizio Battaglino, Vezza d’Alba:
un inizio davvero curioso per il Nebula Nature, un brut sboccato dopo 40 mesi sui lieviti da uva Nebbiolo. Piccola azienda che festeggia i 25 anni di produzione dopo generazioni da vignaioli senza vetro. Notevole il Roero D.O.C.G. riserva Colla 2018.

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