Kellerei Bozen: cura, attenzione e qualità

Abbiamo degustato i loro vini all’ Ozio Restaurant a Roma

 

La storia della Cantina Bolzano inizia nel 1908, quando 30 viticoltori del quartiere bolzanino di Gries decisero di fondare una cooperativa con la scopo di vinificare e commercializzare gli autoctoni vini Lagrein e Santa Maddalena. Allo stesso modo, nel 1930 anche 18 viticoltori della collina di Santa Maddalena ebbero la medesima idea affermandosi nel mercato vitivinicolo tedesco ed italiano grazie all’omonimo vino che ha origine da uve Schiava. Dalla fusione di queste piccole realtà vitivinicole nel 2001 nasce Cantina Bolzano, diventando cantina leader nell’Alto Adige. Ad aumentarne il prestigio è stato nel 2018 il nuovo edificio architettonico costruito nel quartiere di San Maurizio.
Oggi la cooperativa di viticoltori è composta da 224 famiglie di vignaioli, per 350 ettari di terreno vitato, unite all’insegna della varietà, passione e cura del proprio territorio.

Ozio Restaurant

Durante l’incontro di degustazione tenutosi nella terrazza dell’Ozio Restaurant al centro di Roma, abbiamo avuto il piacere di parlare con Stefan Filippi, enologo e Daniele Galler, responsabile della vendita HoReCa in Italia.
Stefan Filippi ci racconta il progetto della nuova sede aziendale della Cantina Bozen a San Maurizio, a sud del centro di Villandro, in provincia di Bolzano. Il progetto di costruzione inizia nel 2015 e termina con la sua inaugurazione nel 2018, viene costruita secondo i dettami della sostenibilità, tema a cui l’intera cooperativa tiene particolarmente, portandoli ad essere la prima cantina alto-atesina con un certificato di sostenibilità CasaClima Wine.

Daniele Galler, Stefan Filippi

Le zona di produzione sono in varie aree di altitudine: la superfice vitata va dai 260m slm (altitudine della città di Bolzano) fino ai 700 metri. Complice il clima particolarmente afoso del fondo valle della Conca di Bolzano e le temperature fresche e alpine delle vette circostanti, si ha un’eccellente produzione sia di vini rossi sia di vini bianchi d’alta quota.
In degustazione abbiamo l’occasione di trovare quattro vini dell’azienda in abbinamento con degli assaggi dello Chef Salvatore Torregrossa.

Salvatore Testagrossa

Alto Adige SüdTirol D.O.C. Sauvignon Mock 2022

Questo vino rappresenta l’unione perfetta tra vitigno, territorio e microclima.
Il vigneto storico a 600 metri di altezza della Cantina Bolzano ha dato risultati interessanti in questa annata piuttosto calda e con sbalzi di temperatura notturni. Le colline ripide sulle quali è coltivato questo vitigno permettono solo lavori a mano fino al momento della raccolta. Il risultato è quello di un vino vibrante, con un finale sapido e lungo.
In abbinamento Pan brioches con ricotta di bufala montata al basilico e miele al peperoncino

Alto Adige SüdTirol D.O.C. Chardonnay Riserva Stegher 2020

Sulle colline che circondano Bolzano, su suoli di origine vulcanica, crescono vigneti -di circa 40 anni- che danno origine a questo Chardonnay robusto e al contempo elegante. L’uva raccolta viene lavorata a freddo e lasciata fermentare in barrique, con un ulteriore maturazione in bottiglia. L’uso del legno nella produzione di questo vino si affianca gentilmente al varietale, non coprendolo ma esaltandolo. L’acidità è ben sostenuta e bilanciata, una piacevole nota minerale sul finale lo rende un vino equilibrato e pulito.
In abbinamento Baccalà mantecato in tempura con maionese al pomodoro.

Alto Adige SüdTirol D.O.C. Gewurztraminer Kleinstein 2022 

Le uve provengono dalla pregiata zona del Renon, a un’altitudine di circa 650m slm. La vendemmia si svolge a piena maturità fenolica, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, i grappoli sono sottoposti ad una breve macerazione a cui segue una pressatura soffice. Un vino intenso e profondo, con una buona persistenza aromatica.
In abbinamento troviamo un bottone alla curcuma con una piccola mozzarella in carrozza.

Alto Adige SüdTirol D.O.C. St. Magdalener Moar 2022

Viene prodotto con Lagrein e Schiava; le uve selezionate seguono la tradizionale vinificazione in rosso e, dopo la fermentazione, il vino affina in grandi botti di rovere per proseguire poi con l’affinamento in bottiglia.
La trama è equilibrata, calda e decisa.
In abbinamento una focaccia romana con mortadella.

carlottasanviti@carlozucchetti.it

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