I Luoghi del Cesanese 2022: il 26 giugno 2022 ad Olevano Romano la presentazione

Una piccola porzione di territorio che abbraccia due province e non finisce mai di stupire.

La terza edizione de “I Luoghi del Cesanese” è pronta a debuttare: sarà infatti presentata domenica 26 giugno alle ore 18,30 presso l’ex Frantoio Bonuglia di Olevano Romano, all’interno della manifestazione Vinointorno, per la presentazione della guida e la consegna dei diplomi alle aziende e ai vini da essa premiati.

Al termine della presentazione, un banco d’assaggio a partire dalle 19,30 offrirà la possibilità di conoscere e degustare i vini presenti all’interno della guida.

È questa un’edizione ricca di novità importanti.
Prima fra tutti l’ingresso tra i curatori del gruppo di Extrawine. Sono tutti ovviamente appassionati di vino, ma soprattutto innamorati del proprio territorio. Le novità, si sa, sono come le ciliegie: una tira l’altra e così, insieme e grazie a Extrawine, sono nati due nuovi riconoscimenti che si aggiungono a quelli già esistenti i cui nomi attingono al patrimonio lessicale locale e restituiscono il profondo e verace suono territoriale:
“La conocchia” e “Jo rappaio” ambedue di ambito viticolo. Sono stati pensati per omaggiare chi, con il proprio operato, ha contribuito in maniera determinante a far conoscere la bellezza di queste terre.

I Luoghi del Cesanese, energia e creatività
Nei luoghi del cesanese c’è una nuova energia che si diffonde. Si guarda con interesse al turismo, meglio se legato alle produzioni enogastronomiche, sorgono corsi di formazione, le cantine si attrezzano per le degustazioni. Un dinamismo che arriva ai vignaioli interessati a condividere studi, risultati ed esperienze con il risultato di una crescita generale, ma non unidirezionale. I vignaioli storici, pionieri della bottiglia, si affiancano a piccoli produttori che non si sono fermati al mantenimento affettivo delle tradizioni familiari, ma hanno accumulato nuove conoscenze agronomiche e hanno avuto accesso alla propria etichetta grazie anche alla possibilità di vinificare e di imbottigliare individualmente nella Cantina del Piglio.
A questo proposito dobbiamo sottolineare l’impegno delle Cantine cooperative nel rinnovarsi e trovare la strada della qualità. E poi c’è quella sorta di nouvelle vague enoica, quell’onda che è sorta piano ed è in continua crescita, frutto di nuove sensibilità più attente alla sostenibilità ambientale, alle sollecitazioni della biodinamica, a una nuova etica di produzione, al rispetto dell’espressione territoriale del vino. Ormai può
contare su studi ed esperienze di rilievo che hanno permesso di raggiungere notevoli livelli.
Una vitalità frutto della duttilità innata del Cesanese, brillante interprete dei luoghi in cui dimora da tempi antichissimi.
Un vitigno che ha dimostrato di saper parlare in maniera verace, rustica, a volte sfacciata, dura, gergale, ha avuto la capacità di scoprire modi eleganti e garbati, espressioni forbite o più rassicuranti e addomesticate o vibranti e di grande spontaneità.
Questa guida vuole dare voce alla vocazione al racconto di un territorio che ha trovato nel Cesanese uno dei suoi migliori interpreti capace di valorizzarne gli angoli più impervi, i pendii vertiginosi e seducenti, i lasciti della storia e scoprirne l’unicità.
Ma abile soprattutto nel restituire la prospettiva di chi lavora, agisce e vive su queste terre.
Senza eccezioni, senza selezioni, in maniera inclusiva.

Si mantiene la vocazione enoturistica
La vocazione enoturistica con cui è nata la guida e la volontà di dare rilievo al Cesanese e ai suoi luoghi, come rimarcato dal titolo, si rivelano ancora più importanti in questo momento di ripresa generale. La linea seguita è quella di un racconto esaustivo del territorio che privilegia la panoramica d’insieme rispetto al dettaglio selettivo. L’ incentivo ad andare direttamente in cantina, a conoscere i vignaioli e prendersi il tempo necessario per cogliere la complessità del vino è sostenuto da una descrizione geologica e storica dei territori redatta dalla geologa Maria Cristina Pratesi.
Il Cesanese, un fil rouge da seguire
Il Cesanese diventa dunque il fil rouge che ci porta alla scoperta di un territorio ricco di storia e di emergenze naturalistiche. Un segno che unisce luoghi e persone e diventa il legame tra passato e presente a cui guardare per salvaguardare il futuro.
Un vitigno simbolo, potremmo definirlo, con la forza di rimanere pervicacemente abbarbicato su pendii vertiginosi per farsi margine alla dispersione del patrimonio agricolo e di esperienze di allevamento della vite. Insieme al Cesanese, collaborano a questa operazione di tutela, i vitigni storici come la Passerina o l’Ottonese.
Gli anni recenti hanno visto progredire la conoscenza del territorio e una consapevolezza enoica frutto di studi ed esperienze condivise che hanno innescato una crescita generale e l’individuazione di percorsi che, pur nelle loro varianti, mirano tutti a conquistare il giusto spazio di visibilità al Cesanese. Su queste basi si declinano poi i differenti stili.

La Guida vista dall’interno

Le valutazioni
Le valutazioni sui singoli vini non sono espresse in punteggi, ma con un sistema di valutazioni espresse in Acini assegnati fino a un massimo di 3.
Questo elemento vuole condensare nella sua forza simbolica il concetto di maturazione per evidenziare, da un lato, quanto sia importante per il vignaiolo lavorare bene in vigna e la sua capacità di individuare i tempi giusti di raccolta in base alla maturazione delle uve, dall’altro, per sottolineare la pazienza e l’attesa necessaria affinché il vino possa esprimersi con franchezza.
per i vini da assaggiare
per i vini da cui lasciarsi sedurre
per i vini che richiedono ascolto
per i vini che hanno saputo attendere e meritano una lunga sosta

Il è un Borsalino che è diventato il logo di www.carlozucchetti.it e l’elemento identificativo del curatore Carlo Zucchetti.
Il è invece l’acronimo, graficamente espresso in icona, di Gourmet Errante, ovvero Pasquale Pace, l’altro curatore di questa guida.
I due simboli non vengono assegnati al singolo vino, ma all’azienda, e vogliono mettere in evidenza il lavoro di quelle cantine in cui è riconoscibile un progetto chiaro e definito seguito con coerenza e costanza. A questo si aggiunge la capacità di portare fuori dalla zona di origine l’immagine del territorio come marchio storico e riconosciuto o come proposta di un progetto particolarmente interessante. Non è un giudizio di merito dunque ed è infatti indipendente dai vini prodotti che possono non corrispondere alla linea degustativa adottata.

I Luoghi del Cesanese in numeri

I territori sono introdotti da una descrizione geologica e storico-artistica della geologa Maria Cristina Pratesi.
1 D.O.C.G. Cesanese del Piglio
2 D.O.C. Affile e Olevano Romano
2 I.G.T. Anagni e Passerina del Frusinate

57 cantine introdotte da una breve descrizione e corredate da informazioni utili: indirizzi, numero di bottiglie prodotte, estensione vitata, tipo di agricoltura, agronomo, enologo e molte altre. Le aziende con agriturismo o foresteria e quelle che permettono la visita in cantina.
6 cantine che conquistano il Cappello e il GE simbolo di coerenza e chiarezza del progetto
2 riconoscimenti speciali Extrawine per la promozione territoriale:
“La conocchia” e “Jo rappaio”
45 vini che meritano una lunga sosta segnalati da 3 Acini

I degustatori persone che, in vario modo, conoscono il territorio, i vignaioli e il vino e lo raccontano ogni giorno: giornalisti, blogger, enotecari, ristoratori, ognuno con una sua visione del vino per dare contezza delle tante sfaccettature che il mondo del vino contemporaneo presenta.
La degustazione si è svolta a bottiglie coperte per evitare qualsiasi influenza.

 

I Luoghi del Cesanese 2022
a cura di Pasquale Pace e Carlo Zucchetti
Editore www.carlozucchetti.it
pp. 200
2022
€ 10,00

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