GiroVinando con G.R.A.S.P.O.

Un'idea di Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi e Giuseppe Carcerieri
Grazie a Francesco Turri e a www.egnews.it per averci dato la possibilità di ri/pubblicare i loro articoli

 

L’associazione G.R.A.S.P.O., ovvero Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e biodiversità viticola, nasce da un’idea di tre enologi con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati nella convinzione che la biodiversità possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico che per una migliore diversificazione dei vini anche in una proiezione prettamente commerciale.
Se le istituzioni preposte ed i centri di ricerca sono attualmente molto impegnati sul fronte dei vitigni resistenti, l’associazione sta verificando con rilievi sul campo e microvinificazioni le peculiari caratteristiche dei vitigni considerati perduti per verificarne le potenzialità, sia in purezza che come supporto ai vitigni storici. L’azione di G.R.A.S.P.O., anche grazie al supporto iniziale di alcuni Consorzi di Tutela e di tanti amici, si è sviluppata inizialmente nell’ambito del territorio veneto ed in particolare in Alta Lessinia dove storicamente non erano mai state attivate indagini in questa direzione. 
Successivamente abbiamo allargato la nostra attenzione anche ad altre realtà identificando varietà ed areali dove il recupero di una attenzione alla biodiversità viticola potesse essere strategica per delineare nuove prospettive produttive in contesto oggi piuttosto omologato.
A Verona, purtroppo, la chiusura del centro sperimentale della provincia a San Floriano ha, a nostro avviso, aperto un’emergenza più volte esternata da tante aziende che non trovano oggi adeguate risposte alle loro esigenze produttive.

È lo statuto stesso dell’associazione a definire il campo di azione posto in essere in questa fase iniziale dal gruppo di lavoro che ha operato con questi obiettivi:

1 identificare, catalogare e verificare vitigni antichi e minori a livello nazionale e internazionale.

2 sostenere e promuovere l’identità di questi vitigni, della loro storia e dei diversi sistemi di coltivazione.

3 attivare azioni di studio di ricerca per la valorizzazione di questi vitigni.

4 coordinare iniziative tecnico-scientifiche e culturali tese al recupero e alla loro valorizzazione anche in  sintonia con enti e istituzioni. Favorire in questi areali la presenza dell’uomo, la conservazione dell’ambiente, dei vecchi vigneti e delle antiche forme di allevamento, della tutela del paesaggio e del mantenimento di un tessuto sociale e culturale presupposto per l’attivazione di processi di sviluppo rurale.

Organizzare al meglio tutte questa attività ha quindi richiesto una preventiva azione di monitoraggio e di studio su quanto fatto fino ad oggi in queste specifiche direzioni. Abbiamo quindi incontrato, in più occasioni, i responsabili dei centri di ricerca ed i più autorevoli ampelografi non solo nel Veneto ma anche di Friuli, Trentino, Sicilia, Piemonte e Toscana per individuare quali fossero oggi gli areali, le storie ed i vitigni per noi più interessanti.

Il risultato di questi primi anni di confronto, di rilievi e di vinificazioni è stato raccontato in alcune pubblicazioni e testimoniato su riviste di settore e social dedicati. Racconti dove forse per la prima volta accanto all’identificazione, alla storia, alle caratteristiche del vino vengono valorizzate le persone, che chiamiamo custodi di questi vitigni.
Va inoltre sottolineato come spesso accanto ad importanti progetti di conservazione dei vitigni minori sia quasi impossibile oggi reperire i vini di queste cultivar proprio per la difficoltà dei centri di conservazione nell’attivare micro vinificazioni rappresentative. Con grande umiltà e consapevolezza dei nostri mezzi abbiamo quindi iniziato questo percorso, anche grazie all’indulgenza ed al supporto di tanti amici, con lo specifico obiettivo di realizzare i vini che non sono mai stati fatti o che non fossero stati fatti da tantissimo tempo.
Nello specifico quindi abbiamo propedeuticamente acquisito tutta una serie di informazioni utili al fine di identificare i vitigni su cui concentrare la nostra attività. Questo lavoro ha previsto una puntuale ricerca bibliografica, una validazione prima ampelografica e poi anche genetica delle varietà, lo studio del territorio su cui sono stati reperite, l’identificazione dei produttori custodi, il costante e puntuale monitoraggio fenologico, una sintetica descrizione ampelografica ed a seguire tutte le operazioni di raccolta, di vinificazione, di analisi e di imbottigliamento. Per le varietà più interessanti abbiamo anche prelevato le marze per analizzarne, nel prossimo futuro, il loro comportamento nei diversi areali.
Vitigni dal passato, quindi, ma per i vini del futuro

Il viaggio continua…
Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi
Ci trovate su:

Grazie a Francesco Turri e a www.egnews.it per averci dato la possibilità di ri/pubblicare i loro articoli

graspo@carlozucchetti.it

 

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