Da Slow Food alcune piccole pratiche quotidiane per curare l’orto

Piccole pratiche quotidiane per coltivare l’orto, in vista di Terra Madre Salone del Gusto 2016, la grande manifestazione in programma a Torino dal 22 al 26 settembre 2016, il cui tema è appunto Voler bene alla terra. Le propone Marta Menegaldo di Slow Food, con l’intento di “seminare” un po’ di conoscenza e consapevolezza su come approcciarsi alla cura di un orto.

Il primo passo per fare un orto – scrive Menegaldo sul sito di Slow Food – è la preparazione del terreno.
 Come per costruire una casa bisogna partire dalle fondamenta, che devono essere solide per poter reggere la struttura, allo stesso modo il terreno deve essere preparato per dare il sufficiente nutrimento alle piante. 
La terra va mossa, concimata e fatta riposare per essere pronta nella bella stagione“. All’inizio è necessario comprendere quale sia la tipologia del terreno da coltivare, attraverso il prelievo di alcuni campioni di terra in diverse zone e profondità, che andranno mescolati con l’acqua in un contenitore trasparente. Dopo circa un giorno, osservando il terreno, si può notare come si è suddiviso in vari strati e capirne la composizione. “Quello ideale per l’orto – continua Menegaldo – ha i livelli dello stesso spessore. La composizione più scura è la migliore perché ha una buona ossigenazione, una giusta capacità drenante ed è ricca di sostanze nutritive. Tali sostanze di cui hanno bisogno gli ortaggi si devono trovare nei primi 20-30 centimetri di terreno, cioè lo strato dove si andranno a ramificare le radici delle colture. La terra deve essere morbida, ricca di nutrimento e sufficientemente asciutta in modo da non trattenere acqua causando ristagni“.

Una volta evidenziata la composizione, basta aggiungere il tipo di terreno mancante: per esempio se il suolo è troppo sabbioso, l’acqua drena troppo facilmente costringendo a bagnare di più, quindi è necessario aggiungere della terra argillosa. Se viceversa la terra è troppo argillosa, quindi trattiene troppa acqua, basta aggiungere della sabbia. “Un altro metodo per ammorbidire il terreno rendendolo più friabile, ossigenato e agevole per lo sviluppo delle radici – aggiunge Menegaldo – è l’utilizzo del compost, molto facile da reperire e da produrre quindi, se possibile, è bene ricavare uno spazio nell’orto dedicato proprio al compostaggio. Per fare un buon compost basta creare una stratificazione con fibra vegetale, foglie, erbacce e scarti della cucina. Il volume e la forma del cumulo di compost sono importanti per avere una situazione stabile. È fondamentale la copertura con della terra in zone con clima secco (per il mantenimento dell’umidità) o con della paglia in zone piovose. Il terreno dove è sistemato il cumulo deve favorire lo sgrondo dell’acqua perciò è necessario dare pendenza o creare un canale di scolo“.

Altri fattori necessari da considerare prima di impiantare un orto sono quelli climatici: temperatura, luce e acqua.  La temperatura agisce sull’adattamento delle piante a una particolare zona geografica, influenzando processi chimici e fisici che sono alla base dei processi biologici. La fotosintesi è invece alla base della crescita delle piante: ogni specie vegetale richiede specifiche condizioni di esposizione alla luce solare e per un orto è sempre meglio scegliere un terreno molto esposto. “Nel Nord Italia – precisa Menegaldo – è consigliabile un’esposizione a sud, nel Centro Italia a est/sud-est o ovest-sud-dvest e nel Sud Italia a est/sud-est o ovest-sud-ovest. Anche la presenza di alberi, muri, edifici sono da tenere in considerazione perché potrebbero fare ombra alle piante che hanno bisogno di circa 6-8 ore di luce al giorno”. Infine, l’accesso all’acqua è altrettanto fondamentale e per un risparmio economico ed ecologico si possono utilizzare la tecnica dell’irrigazione goccia a goccia e il riciclo dell’acqua piovana.

Per quanto riguarda la preparazione del terreno, “sulle piccole superfici è sufficiente rivoltare il terreno con l’utilizzo della zappa o della vanga, scendendo di 20-30 centimetri nel terreno in modo da eliminare sia i sassi che le radici delle piante infestanti, per evitare che queste ricrescano in primavera invadendo l’ orto e togliendo spazio e sostanze nutritive alle colture. Si deve poi procedere allo sminuzzamento delle grosse zolle che si sono create con la vangatura, quindi con il rastrello occorre sgretolare la terra mescolandola bene con il concime aggiunto che andrà a fertilizzare lo strato dove saranno presenti le radici. Bisogna cercare di rendere la superficie del terreno il più uniforme e piana possibile per agevolare il lavoro e tutte le piante infestanti rimosse dal terreno possono essere gettate nella compostiera. La preparazione del terreno per l’orto è finita e deve solo riposare permettendo così alla terra di amalgamarsi bene con il concime. Anche coltivando la terra in vaso il principio è lo stesso, renderla friabile e concimarla prima di seminare è alla base di una buona coltivazione“.

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