Dall’inizio della crisi economica degli ultimi anni, in Italia si contano 30 mila bancarelle di commercio ambulante in più, di cui lo street food è il 18% del totale. Un vero e proprio boom del cibo di strada, stando a un’analisi di Coldiretti sulla base dell’Osservatorio sul Commercio del Ministero dello Sviluppo Economico.
Secondo Coldiretti, a favorire lo sviluppo del commercio ambulante sono l’ l’esigenza di ricostruire un rapporto più diretto e personale con il venditore e la comodità di fare acquisti convenienti anche all’interno dei centri urbani o dei piccoli paesi. In alcuni casi, come per la frutta e verdura, gioca anche una maggiore freschezza dell’offerta. Protagonista tra le bancarelle è il settore alimentare, al quale fanno capo 34.605 imprese ambulanti, il 18% del totale.
Quasi due italiani su tre (65%) hanno consumato cibo di strada nel 2016, preferendo per l’81% per cento prodotti della tradizione locale, dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre il 13% sceglie quello internazionale, come gli hot dog, e solo il 6% i cibi etnici come il kebab, in netto calo rispetto al passato.