Ciao Signora Compagna

Un addio difficile da pronunciare quello che rivolgo oggi a Pina (Giuseppina) Bongiovanni, cuoca dell’Osteria dell’Unione di Treiso. Un addio che strozza la gola perché è pieno di ricordi, di affetto, di lotte condivise. La sua Osteria di Treiso rinata come circolo Arci anche grazie a un suggerimento di Carlo Petrini divenne negli anni ‘80 luogo di confronto e resistenza al dilavamento della memoria gastronomica locale, allarmante dimostrazione di una società in crisi di identità. Nacque proprio tra quei tavoli una riflessione sui significati dell’atto agricolo e sul mangiare. Pina Bongiovanni e suo marito Beppe Marcarino proprietari del locale si riunivano insieme a Carlo Petrini e altri amici. Si confrontavano, parlavano, mettevano al centro il piacere conviviale. Da qui è nata nel 1986 l’Arcigola e ha preso avvio il progetto che ha cambiato il mondo dell’enogastronomia: Slow Food con il manifesto firmato poi a Parigi nel 1989 dove Pina preparò i suoi agnolotti al plin . Tra quegli amici, qualche volta, c’ero anche io. È stato un momento di grande fermento. In quelle bellissime serate all’Osteria dell’Unione si ricercavano le nostre radici culturali e si gettavano le basi di un modo più consapevole di avvicinarci al cibo e al vino.
Ricordo quando, nell’83, arrivai sulla sua terrazza, c’erano Carlo Petrini, Giorgio Rivetti e altri, e lei mi accolse con la sua cortesia concreta, famigliare. Il legame fu immediato. Ed è proseguito nel tempo. Si è radicato nell’amicizia con i figli Patrizia, Fabio, Roberto e Marco che abbraccio con affetto.
Ricordo ancora distintamente la sua panna cotta. Unica. Irripetibile. E il pollo, purtroppo non trovammo il coniglio, con i peperoni che cucinò una delle volte che venne in Tuscia tra quelli che lei chiamava scherzosamente i sassi Etruschi.

Pina verrà ricordata domani, alle 20,30, nel rosario nella parrocchia di Maria Vergine Assunta a Treiso, dove mercoledì, alle 15,30, verranno celebrati i funerali.