Asparago verde di Canino diventa I.G.P.

Il “ mangiatutto ” può esser prodotto in Tuscia nei comuni di: Canino, Cellere, Montalto di Castro, Tarquinia, Tuscania, Tessennano, Arlena di Castro.

 

Un’ottima notizia per la Tuscia. Alla fine di un elaborato processo istruttorio, finalmente, viene riconosciuta la particolarità dell’Asparago di Canino. Si aggiunge a tante altre produzioni di cui è ricco il giacimento enogastromico della Tuscia.

Il Disciplinare

Pubblichiamo un sunto per leggerlo per esteso clicca qui

L’Indicazione geografica protetta «Asparago verde di Canino» è riservata ai turioni di asparago appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, varietà Asparagus officinalis L., tipologia verde, riconducibili alle seguenti cultivar: Atlas, Grande, UC157, Vegalim, Starlim, Italo, Atticus, Verdus.
L’«Asparago verde di Canino» IGP, all’atto dell’immissione al consumo deve avere le seguenti caratteristiche morfologiche, merceologiche, organolettiche e chimico-fisiche:
Caratteristiche morfologiche
colore verde brillante su tutto il gambo, con sfumature violacee all’apice;
intero, con portamento eretto e apice stretto e chiuso; consistenza soda, non flaccida;
pulito, privo di terra o di qualsiasi altra impurità;
Caratteristiche merceologiche
Categoria Extra: diametro del turione > di 16 mm;
Categoria I: diametro del turione tra 10,1 e 16 mm.
Categoria II (detta asparagina): diametro del turione tra 8 – 10 mm
È ammessa una tolleranza del +/- 10 % in peso di turioni non rispondenti al diametro indicato all’interno della stessa confezioni.
Caratteristiche organolettiche
odore: da delicato a intenso, privo di note anomale;
sapore: dolce, con retrogusto erbaceo;
Caratteristiche chimico-fisiche
ferro: maggiore di 1 mg/100 g
magnesio: maggiore di 10 mg/100 g
L’«Asparago verde di Canino» I.G.P., deve inoltre avere turioni pieni (non vuoti) e privi di spaccature. Per l’uniformità di tutta la parte edule e per l’assenza di scarto, viene definito «mangiatutto».
3.4. Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica identificata
Tutte le operazioni di produzione dell’«Asparago verde di Canino» I.G.P. (coltivazione, pulitura, cernita, lavaggio, calibrazione, taglio, ammazzettamento e suddivisione in base alla categoria merceologica) vanno effettuate nell’ambito del territorio delimitato al successivo punto 4.
4. Delimitazione concisa della zona geografica
La zona di produzione dell’ «Asparago verde di Canino» IGP ricade nel territorio amministrativo dei comuni di Canino, Cellere, Montalto di Castro, Tarquinia, Tuscania, Tessennano, Arlena di Castro.
5. Legame con la zona geografica
La richiesta di riconoscimento dell’«Asparago verde di Canino» si basa sia sulla reputazione che sulla qualità distintiva del prodotto, data dal colore verde brillante, dalla consistenza, dal sapore e dall’assenza di scarto che gli è valso il soprannome di «mangiatutto». È ricco di Sali minerali come il ferro e il magnesio.
Il colore verde brillante è tipico dell’«Asparago Verde di Canino» è dovuto alle particolari condizioni pedoclimatiche del territorio, ai suoli vulcanici, ricchi di potassio e di sali minerali, soprattutto ferro e magnesio, che influenzano in maniera visibile e caratterizzante il colore.
Il concetto di «mangiatutto» è legato alla scarsa fibrosità del prodotto ed al fatto che viene raccolto tagliando il turione sopra il livello del terreno e quindi non viene asportata la parte più bianca, fibrosa e dura, difficile da consumare: questa peculiarità agronomica e tecnica permette al consumatore di utilizzarlo completamente e riconoscerlo come «mangiatutto».
Queste caratteristiche sono determinate, a prescindere dalla genetica, dalle favorevoli condizioni agro-pedoclimatiche e dalle tecniche di coltivazione messe in atto degli agricoltori locali della zona di cui al punto 4.
Il terreno gioca un ruolo fondamentale: le caratteristiche pedologiche della zona di coltivazione ben si prestano all’asparagicoltura.
Il comprensorio presenta prevalentemente suoli a tessitura da franco a franco sabbioso-argillosa.
I suoli si impostano per lo più su superfici terrazzate calcaree e depositi vulcanici, con buona fertilità chimica e facilitano l’emergenza del turione dell’«Asparago verde di Canino» IGP.
Le caratteristiche idrologiche dei suoli scongiurando ristagni idrici nei periodi piovosi. In particolare i terreni risultano avere alti livelli di calcio, potassio ma soprattutto di ferro e magnesio tanto da caratterizzare qualitativamente l’«Asparago verde di Canino» IGP proprio nel contenuto in ferro e magnesio.
Le condizioni climatiche della zona sono particolarmente favorevoli grazie alla presenza di un microclima adeguato a tale orticola, generato anche dalla relativa vicinanza del mare. Gli inverni miti e le primavere dolci permettono un risveglio precoce delle zampe, le quali iniziano normalmente già i primi di gennaio a emettere turioni adatti per la raccolta.
Estati non troppo umide e piovose favoriscono l’«Asparago verde di Canino» IGP, che non ama affondare le radici nell’umidità ristagnante e non apprezza neanche bagnature della chioma, che possono procurargli malattie fungine.
Le temperature annuali risultano essere piuttosto uniforme con valori medi mensili prossimi ai 16°C; i valori medi minimi e massimi sono pari rispettivamente a circa 11°C e circa 22°C con i mesi più freddi rilevati tra gennaio e febbraio con temperature minime che difficilmente raggiunto valori assoluti al di sotto degli 0°C; i mesi più caldi sono luglio e agosto con temperature massime che hanno raggiunto anche valori assoluti di circa 32°C.
Anche il regime pluviometrico della zona risulta estremamente omogeneo e caratterizzato, negli ultimi anni, da una quantità di pioggia cumulata/anno media di poco più di circa 472 mm.
Le precipitazioni sono concentrate nel periodo autunno inverno, con il periodo di aridità nei mesi di estivi.
Particolare riferimento va fatto anche al ricorso alla tecnica della geotermia per la produzione in coltura protetta. Le radici vengono riscaldate attraverso manichette interrate in cui passa acqua calda proveniente da falde affioranti. Nel periodo invernale la parte edule viene protetta in tunnel di polietilene: in questo modo si mantiene un microclima caldo, ideale per l’asparago.
L’«Asparago verde di Canino» ha una storia relativamente recente ma prestigiosa.
Il successo commerciale e il legame con il territorio risalgono agli inizi degli anni ’80 del ‘900. Le prime competenze sulla conduzione di asparagiaie moderne si sono sviluppate in questo periodo. La prima asparagiaia risale infatti al 1980 per una superficie coltivata ad asparagi verdi di 9 ettari…

 

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