Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2023: le nostre impressioni

Tornare a San Gimignano è sempre un’esperienza intrigante. Per gli amici da salutare e abbracciare. Per la bellezza della cittadina. Per gustare il gelato di Sergio Dondoli. Per giocare degustando con il Gingegnere. Per godere della maestosità della Sala Dante. Per avere l’occasione di degustare Vernaccia nel Museo De Grada.
Qualche perplessità desta la definizione scelta dal Consorzio per la Vernaccia: la Regina Bianca in una terra di Re Rossi. Sorprende quanti titoli nobiliari si leggono sulle etichette. Marchesi, Conti, Principi. Si sa il mondo del vino non brilla per modernità, ma addirittura far finta che non ci siano stati il 1789 e il 1870 mi sembra troppo. Ma ne parleremo con calma.
Quello che invece ci piace sempre sottolineare è la capacità della Vernaccia di saper gestire egregiamente il peso del tempo. Per questo la inseriamo nelle degustazioni sui vini bianchi longevi che organizziamo da anni. Di solito si tratta di una Vernaccia che supera i 10 anni. E ha quasi sempre rispettato le aspettative, mostrando, non solo, di saper reggere il tempo, ma di migliorare, di trovare dunque nella longevità la sua cifra migliore

Con piacere dunque ho partecipato alla bella degustazione tenuta da Gabriele Gorelli unico Master of Wine italiano. Proprio in quella sede abbiamo avuto dimostrazione della capacità della Vernaccia di superare, quasi indenne i pesanti passaggi in legno, il tentativo di farla diventare altro inoculando lieviti in gran parte tiolici. In poche parole di peggiorarla. Negli ultimi anni fortunatamente si è formata una generazione di vignaioli che ha puntato fortemente sul territorio, su pratiche agronomiche corrette, su lavorazioni in cantina supportanti e non coprenti la qualità di questo vitigno e di questo terroir.
Sarebbe opportuno oramai superare l’idea di imbottigliare l’annata corrente dopo 5 mesi. Di venderla dopo 6/7. Lo so non è facile. Bisogna far quadrare i conti. Il mercato del mare è determinante per questo. Bisogna però aver coraggio. Vero ci sono gli imbottigliatori e i commercianti. Loro, però, fanno un altro, dignitoso, mestiere.
Non è possibile vendere una bottiglia di Vernaccia a prezzi da entry level! Così come San Gimignano non può continuare ad avere questo tipo di turismo mordi e fuggi. Folle oceaniche di passaggio e pochi giorni di permanenza nelle strutture di accoglienza. La stessa Via Francigena ci racconta un’altra possibilità. Un altro modo di concepire il turismo. Fa piacere che molti vignaioli abbiano capito il valore del turismo enogastronomico e si siano attrezzati con strutture di qualità.
Non è facile, anche per noi da sempre appassionati della Vernaccia, assaggiare vini ancora nella culla. A volte, purtroppo, con solforose d’antan. Come scriviamo da anni sarebbe necessario saltare un Anteprima per poter presentare vini pronti anche se non ancora al pieno della loro potenzialità.
Disincantato e corretto il commento di Francesco Galgani, proprietario di Cappellasantandrea, nella presentazione del suo vino in Sala Dante annata 2015. “ Ci scusiamo con i clienti di averla venduta e fatta bere troppo presto!”

Disciplinare Vernaccia di San Gimignano D.O.C.G. 

Considerazioni del Consorzio sulla vendemmia 2022 

I nostri migliori assaggi per denominazione e in ordine rigorosamente alfabetico. 

Vernaccia San Gimignano D.O.C.G. 2022 
Cappellasantandrea Clara Stella
Casa le Vacche I Macchioni
Fattoria La Torre Acquaiole
Guidi
Il Colombaio di Santa Chiara Selvabianca
Il Palagione Hydra
Poderi del Paradiso
Signano Poggiarelli
Tenuta Le Calcinaie
Tollena Lunario

Vernaccia San Gimignano D.O.C.G. 2021
Cappellasantandrea Rialto
Cesani Clamys
Il Colombaio di Santa Chiara Campo della Pieve
Montenidoli Tradizionale
Montenidoli Fiore
Panizzi Vigna Santa Margherita

Vernaccia San Gimignano D.O.C.G. 2020
Il Palagione Lyra
Montenidoli Carato

Vernaccia San Gimignano Riserva D.O.C.G. 2020
Il Colombaio di Santa Chiara
Tenuta Le Calcinaie Vigna ai Sassi

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