Un viaggio indietro nel tempo di circa un millennio, questo è il tempo necessario per arrivare sulle tavole frequentate da Matilde di Canossa.
La Contessa, nota per l’impulso che sotto il suo potere ebbe la viticoltura nella zona del Lambrusco, narra la leggenda che riuscì nell’impresa di respingere le truppe di Arrigo V nell’assedio della torre Matildica di Sorbara. In che modo? Presto detto, spingendo gli assalitori a bere lambrusco per risollevarsi dall’arsura, forse troppo, forse perchè troppo buono.
Eppure a dispetto di questa vicenda, la Contessa era solita bere vino bianco.
Infatti, uno studio condotto dall’università di Bologna, con l’equipe della professoressa Daniela Fontana, afferma in seguito a delle analisi biologiche e genetiche, che l’uva utilizzata da Matilde per il suo vino era esattamente l’attuale uva Spargola. Si può quindi affermare che questa è un’uva millenaria che ha sempre trovato l’apprezzamento dei palati della zona.
Da elogiare il lavoro di un gruppo di aziende locali che con la “Compagnia della Spergola” dal 2011 sta guidando il vitigno verso una, seppur difficile, opera di riscoperta.
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- Info Autore
Riccardo Roselli
Classe 1984, romano e Romanista. Dopo la formazione universitaria si dedica al cibo e l’enogastronomia in generale.
Ottenuta la qualifica professionale di Sommelier, un diploma di primo livello Onaf e un attestato professionale in una scuola di cucina, collabora con la Fisar in servizi, degustazioni ed eventi. Consulente in enoteche per carte dei vini e organizzazioni del food e beverage con ristoranti e catering, si diletta scrivendo articoli enogastronomici e organizzando eventi e piccole manifestazioni.
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