…pe’ pasquetta se rompe “la scarsella”

Il Venerdì Santo è un giorno atteso da tutti i bambini  che ricevono da parenti e amici dolciumi di ogni genere: uova di cioccolato, colombe, pizze dolci e salate, fatte in casa o comperate, ognuno nel rispetto delle proprie tradizioni pasquali.  Tra tutte le leccornie ricevute, ricordo sempre in maniera particolare l’effetto che mi faceva, lo scorgere nel mucchio delle “libagioni” la “scarsella”.

Ogni anno questo dolce prendeva una forma differente: per lo più una borsetta, ma anche una ciambella, una bambolina, un fiocco ma sempre con la particolarità di avere un bell’uovo al centro. Mi sono chiesta spesso perché si producesse un dolce così e perché sempre con l’ovetto in testa o in pancia…. Da piccina ricordo che non volevo mai si mangiasse, la tenevo per giorni e giorni come un giocattolo finché qualcuno non decidesse che fosse l’ora di buttarla!

Sono certa che il mistero circa la sua forma, il sul suo significato me la rendesse… meno dolce! O comunque un segreto da svelare, una indagine da compiere! La colomba ci stava: simbolo dello Spirito Santo, portatrice di pace, che si presenta a Noè con un rametto di olivo ad indicare la fine del Diluvio Universale. Su questo tema ero preparatissima, ottenevo diverse risposte e tutte esaustive.  La curiosità si faceva più grande dall’imbarazzo che sembravano avere i grandi ogni volta che gli ponevo una qualche domanda sulla scarsella! E poi quel modo di dire che sentivo ripetere “ a Pasquetta si rompe la scarsella!!!” Perché a Pasquetta e non a Pasqua, perché rompere e non mangiare?

La nonna mi raccontava che “anticamente” come diceva lei, “c’erano delle borsette che contenevano i soldini e si chiamavano scarselle”. E che adesso per augurare prosperità si facevano questi dolci dove l’uovo fungeva da simbolo “di pieno”. Qualche anno dopo ho compreso anche il significato, il doppio senso generato dall’idea di prosperità e fecondità, più attinente alla storia della “rottura della scarsella”!

Ecco la ricetta per quella… da mangiare!

 

Dosi per 2 scarselle:
500 g di farina
1 uovo
5 cucchiai  di olio extravergine di oliva
un bicchiere di latte

150 g di zucchero
scorza di limone grattugiata
mezza bustina di lievito in polvere

Per la guarnizione e la forma ognuno può sbizzarrirsi a piacimento! Ricordatevi delle uova intere da inserire prima d’infornare!
PREPARAZIONE

immagine 4

Mescolate farina e lievito e formate una fontana sulla spianatoia, aggiungete lo zucchero e la scorza di limone. Ponete al centro l’olio, l’uovo e un po’di latte tiepido.

immagine 1

 

Impastate delicatamente, eventualmente aggiungendo ancora latte. Lavorate la pasta per qualche minuto.

immagine 3

Dategli la forma che desiderate. Infine, premete e inserite nella pasta le uova col guscio. Cuocere in forno riscaldato, (180°) per un’ora scarsa o comunque fino a che la pasta appaia cotta e dorata.

sfornata

 

Buona Pasquetta

giardino 2

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