Macchine, digitale e agricoltura: Venezia ha ospitato il 63° congresso Climmar

Venezia ha ospitato il 63° congresso del Climmar, l’associazione europea dei commercianti e dei riparatori di macchine agricole, in cui si è parlato di una serie di tematiche, ben sintetizzate da Roberto Rinaldin, presidente dell’Unacma, l’Unione nazionale dei commercianti di macchine agricole, per l’occasione chairman dell’incontro europeo: “L’agricoltura di precisione, la gestione dei big data e le prospettive del digitale, l’esigenza di manodopera specializzata, magari sviluppando il sistema di alternanza scuola-lavoro, e un’azione di lobby congiunta per tutelare il ruolo e la funzione dei commercianti di macchine agricole nell’ambito delle norme europee relative all’omologazione di trattori, rimorchi e attrezzature trainate e conosciuto come Mother Regulation. Massima attenzione, inoltre, alla ricerca di nuovi servizi per i clienti, che coniughino l’attenzione le necessità degli utilizzatori delle macchine agricole e la redditività per i dealer“.

«L’evento è stato molto importante – continua Rinaldin – per capire il futuro di un comparto che coinvolge oltre 17.200 dealer associati alle 16 federazioni nazionali che compongono il Climmar. Abbiamo a che fare con mercati e organizzazioni differenti, ma anche con realtà imprenditoriali che non sempre hanno caratteristiche comuni».

In Italia, ad esempio, i commercianti di macchine agricole sono circa 2.000. «In questo macro settore, però, sono ricompresi anche i rivenditori di soli usati o di sole attrezzature e di mezzi e attrezzature per il giardinaggio – precisa – mentre i commercianti di macchine agricole, intese come trattrici, attrezzature e mietitrebbie non superano le 400 unità. Altrove, in Europa, gli scenari sono differenti, con ripercussioni anche in termini di fatturato medio per dealer associato al Climmar. La media europea è intorno ai 2,5 milioni di euro ma vi sono punte verso l’alto in Lettonia, Regno Unito, Francia, Belgio, Svezia. L’Italia ha una media dichiarata al di sotto dei 2 milioni».

Nell’ottica di confronto e condivisione delle soluzioni per i dealer, secondo Unacma «l’Italia gioca un ruolo di leadership, sia in termini di idee che di visione complessiva di un comparto che sta evolvendosi velocemente, anche in ragione di una contrazione del numero di agricoltori e di una specializzazione delle colture, che però avviene in maniera diversa e risponde a logiche di superfici coltivate, di mercato, persino di cambiamenti climatici, verso i quali siamo convinti che anche la meccanizzazione agricola debba svolgere un ruolo determinante. Tuttavia, il sistema italiano soffre, oltre allo scarso interesse generale verso il settore primario – non un quotidiano ha una pagina dedicata all’agricoltura e ci si ricorda del settore primario solo in occasione di mucche pazze, zucchine giganti o quote latte – di una scarsa attenzione all’inserimento dei giovani nello specifico settore dei dealer, al contrario di altre realtà in cui sono previsti strumenti su misura per favorire l’ingresso dalla scuola al lavoro».

Fra i temi sotto la lente dei commercianti di macchine agricole europee, ci sono stati anche quelli della revisione dei mezzi, l’assistenza post vendita, le nuove frontiere del marketing, ma anche la reputazione dei marchi dei costruttori.

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Ultimi articoli


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti