Nelle esportazioni di vino, la Toscana sorpassa il Piemonte in valore. L’Italia, inoltre, surclassa i trend di mercato di Stati Uniti, Cina, Svizzera, Russia, mentre perde terreno in Canada, Giappone e Gran Bretagna. L’analisi dell’Osservatorio Paesi Terzi di Business Strategies, realizzata in collaborazione con Nomisma Wine Monitor, ha elaborato i dati Istat sulle esportazioni di vino nei primi 6 mesi del 2016 da cui emerge lo storico superamento della Toscana rispetto al piemonte con 427,1 milioni di euro contro 404,6. L’exploit, però, non è stato determinato dalla crescita delle vendite in Toscana, che restano stabili, ma da un calo complessivo (-7,3%) del Piemonte, maturato in buona parte dalla contrazione della domanda dell’Unione Europea.
La crescita italiana del primo semestre 2016 (+2,9%) è trainata ancora una volta dagli spumanti (+23%), mentre i fermi imbottigliati segnano un’inversione di tendenza (-1,3%). In particolare, secondo le agenzie delle dogane, nei primi 7 mesi dell’anno le importazioni dei vini fermi italiani in bottiglia crescono in Cina (+35,1%), in Russia (+14,6%, dato di giugno) e sono stabili negli Usa (-0,2%), dove volano gli sparkling italiani (+23,5). Perdono invece in Canada (-7%), in Giappone (-2,8%) e nel Regno Unito (-8,2%).
“In particolare il risultato in Cina ci fa ben sperare – commenta Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies – anche se non possiamo permetterci di abbassare la guardia della promozione in mercati consolidati come Canada e Giappone“. Per il responsabile Wine Monitor di Nomisma, Denis Pantini, “sebbene moderatamente, il nostro export continua a crescere e il confronto del semestre con i competitor ci dice che abbiamo segnato l’incremento maggiore tra i top ten, specie sui Paesi dell’Emisfero Sud, che in questi primi 6 mesi hanno segnato un po’ il passo“.