Sarà stata la crisi, sarà la cultura. Negli ultimi mesi, secondo un’indagine di mercato condotta da Nielsen GS1, sulle nostre tavole sono sempre più spesso presenti alimenti dal grandissimo valore nutrizionale. Non è un caso trovare quindi, stevia, mandorle, quinoa, semi di lino, mirtilli e via discorrendo. Studiando i dati di queste analisi, si scopre che i sei cosiddetti “superfood”, che hanno avuto il maggiore incremento nel 2017, sono stati la cannella, il sesamo, i semi di chia, l’olio di riso e la canapa. Il tutto senza dimenticare la curcuma che ha mosso un giro di affari complessivo di oltre dieci mioni di euro.
Eppure non serve viaggiare per i continenti per trovare il più diffuso dei cibi-ingredienti. Infatti il titolo resta comunque alla mandorla, di cui siamo importanti produttori a livello europeo. Ottimi risultati, alle sue spalle sono stati quelli dello zenzero dei semi di lino e della quinoa.
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- Info Autore
Riccardo Roselli
Classe 1984, romano e Romanista. Dopo la formazione universitaria si dedica al cibo e l’enogastronomia in generale.
Ottenuta la qualifica professionale di Sommelier, un diploma di primo livello Onaf e un attestato professionale in una scuola di cucina, collabora con la Fisar in servizi, degustazioni ed eventi. Consulente in enoteche per carte dei vini e organizzazioni del food e beverage con ristoranti e catering, si diletta scrivendo articoli enogastronomici e organizzando eventi e piccole manifestazioni.
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