Cà Lustra e Zanovello, più che l’enduro potè la vigna

calustra -franco zLa chiara mobilità dello sguardo di Franco Zanovello prende ancora più corpo nel contrasto con la linea spessa e netta dei suoi baffi. Dinamismo e fissità. Si presenta così. Una vigilanza intelligente e costante a cui non sfugge nulla di ciò che si muove intorno e una calma apparente e bonaria. Lui è uno dei nomi di riferimento della viticoltura dei Colli Euganei, zona dai paesaggi seducenti ancora poco considerata dal mondo enologico. Poco considerata non perché abbia storia recente, anzi. Le prime testimonianze di una consistente presenza di vitis vinifera si hanno addirittura a partire dal VII-VI sec. a.C. confermata poi dalla valenza simbolica attribuita al vino e al suo uso dalla civiltà Atestina. Con l’arrivo dei Romani l’euganea terra patavina, come scriveva Marziale, mostra i suoi colli rossi di vigne. La successiva storia del vino sui Colli Euganei segna un percorso tortuoso e accidentato che si incaglia nelle devastazioni barbariche medievali, riprende in maniera più piana tra ‘400 e ‘500 con la richiesta di vini più delicati per arenarsi di nuovo tra pestilenze, gelate, attacchi di oidio e peronospera e, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, finisce per arrestarsi di fronte alla terribile fillossera. La ripresa è complicata. Già nel 1868-69 si sperimentano vitigni internazionali nella speranza di trovare varietà più resistenti. In particolare Cabernet, Sauvignon, Gamay, Pinot e Riesling hanno trovato sulle pendici di queste colline il loro ambiente ideale.

E veniamo alla storia recente.

calustra-stemma“Mio padre, Angelo, ingegnere idraulico e professore universitario, fu uno dei primi che ricominciò fermamente a credere nella vocazione viticola del territorio. Acquistò l’azienda negli anni ’60 e iniziò ad impiantare e vinificare con l’intento di dimostrare la possibilità di fare un vino unico che sapesse parlare di questo paesaggio incredibile”. Franco Zanovello si muove continuamente su un doppio livello che gli consente di far convivere simpatia e rigore, immediatezza e competenza. Lo vedi tutto d’un pezzo, con i piedi per terra che spiega le ricerche fatte sui vitigni che albergano nei suoi vigneti e non te lo immagini certo a sfrecciare su una moto. Invece scopri che di moto ne ha avute tante e soprattutto che è stato un protagonista delle gare su due ruote. Sorprendente. Come il suo Colli Euganei DOCG Fior d’Arancio Passito.

calustra-lindaIn qualche modo è stata proprio la passione per l’enduro a condurlo in vigna: “Il fine settimana lo passavo in moto, le gare mi hanno portato a scoprire paesaggi unici, Collio, Valdobbiadene, e inevitabilmente si finiva con un calice di vino. Completato il liceo passavo sempre più tempo lontano da Padova, in questa che era la nostra seconda casa. Cominciavo a seguire il contadino in campagna, imparavo da lui. Così come ho appreso molte cose girando in Europa e in America. La prima cantina l’abbiamo costruita nel ’75, poi ogni 10 anni circa abbiamo fatto dei miglioramenti. Nel ‘77 ho lasciato definitivamente le gare e ho fatto la prima vinificazione”. La storia di CàLustra passa poi per un incremento marcato della produzione, arriva alle televendite degli anni ’80 le abbandona per ritornare su una crescita ridimensionata e graduale. L’azienda unisce per qualche anno le sue vicende a quelle di Vignalta, poi riprende una strada tutta sua, scopre ciò che gli è più congeniale, lavora sulla ricerca, pone maggiore calustra francoattenzione all’ambiente, sviluppa curiosità e desiderio di capire le massime potenzialità di questi morbidi colli. Immersa all’interno del Parco Regionale dei colli Euganei, CàLustra gode di una fetta di paesaggio scarsamente antropizzato, dai profili levigati. Linee smussate che certificano l’attività vulcanica di ere geologiche lontane e portano memoria di una passione magmatica ribollente e inespressa. Per dare ancora più rilievo all’unicità di essere qui, nel 2013 l’azienda allestisce l’Anfiteatro del Venda, un teatro disegnato sulla forma naturale del luogo al margine dei boschi del monte Venda, proprio sopra i vigneti.

calustra-marco“Oggi CàLustra, a conduzione biologica, conta 25 ettari di vigneto e 15 tra oliveto, bosco e pascolo. I terreni sono per più della metà di proprietà e il resto in affitto a lungo termine. Mio figlio Marco è il direttore di produzione. Negli anni, grazie allo studio del territorio e alla sperimentazione, abbiamo identificato delle microaree dalle particolari caratteristiche pedologiche e di esposizione in cui collocare le diverse varietà che possono così esprimere appieno le loro caratteristiche”.  Sul tavolo della sala degustazione, Linda Zanovello, la figlia di Franco, schiera le bottiglie. Le etichette riportano in forma moderna i caratteri dell’antica scrittura veneta, sono i vini della linea Zanovello. L’etichetta Ca’ Lustra, invece, mostra una grafica più classica e comprende la linea base. Poi c’è la terza etichetta, più recente: Zanovello Sicilia frutto dell’azienda acquistata in contrada Costa di Bisaccia, in provincia di Palermo, fra Alcamo (Trapani), Monreale e Partinico.

“Prima di parlare dell’avventura siciliana, mi piacerebbe sapere come vedi la situazione enologica dei Colli Euganei. Sei calustra-zanovellouno dei produttori di riferimento della zona, conosci a fondo il territorio e i vitigni: c’è un vino che, a parer tuo, può esprimere meglio degli altri i Colli Euganei?” chiede Carlo.

calustra cantina“Da una parte ti direi un taglio bordolese, Merlot e Cabernet dall’altra penso ai nostri vini di tradizione, vini che potremmo definire divertenti, scorrevoli e dolci. Tieni presente che a Venezia, i locali di tono elevato dove consumare vino si chiamavano Malvasie e vendevano vini perlopiù liquorosi e dolci. Penso poi alla nostra ombra di vino, oggi abbiamo il Serpino, vino bianco leggero e frizzante. Prima si faceva il Pinello,  un vino facile, beverino, salino e semplice. E non dimenticare l’importanza del moscato. Pensa alla nostra DOCG Fior d’Arancio (moscato giallo). È un vino di nicchia, su cui puntare. Anche il moscato secco sta crescendo, la sua capacità di sposarsi alle verdure, agli asparagi, al pomodoro, al basilico ai formaggi freschi, di malga, lo rendono un vino moderno e di consumo quotidiano ”

calustra etichette“Se parliamo di Moscato dobbiamo raccontare la storia del Nero Musquè. calustra-zanovello moscatoUn vino fatto con il Moscato Nero di Parenzo che hai impiantato in Sicilia dopo averne salvato nottetempo alcune gemme, così almeno narra la leggenda ”. Dice Carlo sorridendo. Fuori piove. L’acqua è un velo sottile che appanna il paesaggio.

“La storia del Moscato di Parenzo stava per avere una conclusione, il vitigno stava per essere definitivamente estirpato perché si tratta di una varietà poco produttiva e dal carattere “selvatico”. Presenta solo fiori femminili e ha quindi bisogno di zone ventilate. La particolarità è che non ha bisogno di appassimento, ma solo di una sovramaturazione, quindi di una vendemmia tardiva. Quando ho saputo che volevano estirparlo ne ho preso alcuni tralci e li ho portati in Sicilia, su una collinetta tufacea che guarda il golfo di Castellammare. Qui è stato possibile studiarne meglio le caratteristiche all’interno di un programma di sperimentazione sui Moscati condotto in collaborazione con l’Istituto “Vite e Vino” della Regione Sicilia”.

Fuori intanto ha smesso di piovere. Dalla porta di CàLustra la Valle di Faedo appare come una vaporosa coperta verde stesa ad asciugare.

calustra-sicilia.

Azienda Agricola Ca’ Lustra s.a.s. di Zanovello Franco

via San Pietro 50 – Faedo di Cinto Euganeo (PD)
Tel. 0429 94128 Fax 0429 644111
www.calustra.it  
info@calustra.it

Orari di apertura:
dal Lunedì al Sabato:
8.30 – 12.30 e 14.30 – 18.30
la Domenica:
10.00 – 12.30 e 14.30 – 18.30
Per visite guidate e gruppi:
tel. 0429 94128

I Vini

Colli Euganei Bianco D.O.C. (Garganega, Serprina, Tai, Sauvignon, Pinot Bianco, Moscato)

Colli Euganei D.O.C. Serpino (Serprina o Glera)

Colli Euganei Rosso D.O.C. (Merlot, con Carménère, Cabernet Sauvignon)

Colli Euganei Cabernet D.O.C. (Carménère e Cabernet Sauvignon)

Colli Euganei D.O.C. Merlot

 Selezioni Zanovello

Colli Euganei Bianco D.O.C. Olivetani (Sauvignon, Tai Bianco, Pinot bianco e grigio, Garganega, Moscato bianco, altre)

Colli Euganei D.O.C. Chardonnay Roverello

Colli Euganei D.O.C. Manzoni Bianco Pedevenda (Incrocio Manzoni 6.0.13, altre in piccola quantità)

Colli Euganei D.O.C. Moscato Secco A Cengia (Moscato Bianco e Fior d’Arancio)

Colli Euganei D.O.C. Cabernet Girapoggio (Cabernet Sauvignon e Carménère)

Colli Euganei D.O.C. Merlot Sassonero

Colli Euganei Rosso D.O.C. Moro Polo (Cabernet Sauvignon, Merlot e Carménère)

Colli Euganei Rosso D.O.C. Natìo (Cabernet Sauvignon, Merlot e Carménère)

Colli Euganei Fior d’Arancio D.O.C.G. Spumante

Colli Euganei Fior d’Arancio D.O.C.G. Passito

Moscato I.G.T. Veneto Naturale Reitia (Fior d’Arancio e Moscato Bianco)

Chardonnay I.G.T. Veneto Brut

Marzemino Passito I.G.T. Veneto (Marzemina nera)

Aganoor I.G.T. Veneto Rosato (Cabernet e Merlot)

Marzemino I.G.T. Veneto Belvedere

Zanovello Sicilia

Catarratto I.G.P. Sicilia ZefiroSoffia (Catarratto, Inzolia)

Grillo IGP Sicilia ZollaSolare”

Nero d’Avola I.G.P. Sicilia ZeloSicano

Petit Verdot I.G.P. Sicilia ZeloSapiente (Petit Verdot 90%, Frappato e Nerello Mascalese)

Nero Musqué V.D.T Rosso

 

 

 

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