A pochi giorni dalla prossima edizione di Vinitaly, che si terrà dal 7 al 10 aprile a Verona, c’è un ottima notizia per produttori e consumatori: secondo gli ultimi dati Istat le vendite all’estero di vino italiano nel 2018 hanno toccato quota 6,2 miliardi di fatturato (+ 3,3%). Nuovo record dunque per “l’oro di Bacco” made in Italy che si conferma prodotto di eccellenza e di orgoglio per il nostro paese. Traino del settore si sono dimostrati ancora una volta gli spumanti, con una robusta crescita dell’11,2% in valore (oltre 1,5 miliardi) e un aumento vicino al 6% a volume (quasi 3,9 milioni di ettolitri). I dati Istat per l’anno appena concluso confermano dunque il buon momento dell’Italia: l’export rappresenta uno sbocco di mercato fondamentale per lo sviluppo del settore e rappresenta circa la metà del fatturato complessivo del vino italiano. In particolare il segno positivo dell’export è la costante in tutti i principali mercati di destinazione: dal +4% di USA e Germania al +7,5% della Svezia. Molto buoni i anche i dati registrati in paesi che producono loro stesso vini di qualità come ad esempio l’Australia e la Francia, dove le vendite delle etichette italiane hanno visto un aumento rispettivamente del 18,5% e del 10,1 %. Numeri interessanti sono stati registrati su alcune destinazioni nuove per l’export di vino come Polonia (+23,3%) o Corea del Sud (+14,6%). Delusione solo per Cina e Russia: per entrambe è stata registrata una flessione del 2,4%. Il nuovo record dell’export di vino è “sicuramente una buona notizia” spiega Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc “perché indica che c’è un aumento nella remunerazione del vino made in Italy che interessa tutta la filiera a partire dai viticoltori che sono il primo baluardo del sistema dei vini a denominazione. Un trend che si registra già da alcuni anni, e che i dati del 2018 confermano in maniera importante, dovuto all’impegno e alla valorizzazione portata avanti dall’azione delle imprese e dei Consorzi di tutela” Il lato dolente riguarda invece i volumi. Complessivamente, si registra un -8,1%, che non si vedeva da diversi anni e che riporta i quantitativi al di sotto dei 20 milioni di ettolitri. La causa è da ascrivere soprattutto alla diminuzione delle aree Europa (-10,9% che pesa il 71% delle vendite) e Asia (-5,1% con un peso del 5% sul totale); tengono le Americhe (+0,2%). Decisiva su questo bilancio la minore disponibilità di materia prima, dopo un’annata come quella del 2017 che è stata tra le più scarse di sempre.
Vino italiano, record per l’export: 6,2 miliardi di fatturato nel 2018 ( +3,3%).
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- Info Autore
Sara Marzi
Laureata in Scienze della Comunicazione, inizia la sua carriera di professionista nel mondo dei media lavorando per testate giornalistiche e redazioni televisive. Si perfeziona come Web Content Specialist, maturando una lunga esperienza nell'ambito di attività di ufficio stampa e gestione eventi. Ama la cucina, sopratutto quella che sa dare risalto al ricco paniere di materie prime del nostro Made in Italy. Con la stessa creatività con la quale sperimenta nuove ricette si diletta nell'arte della scrittura, perché in fondo scrivere è come cucinare: bisogna saper dosare bene tutti gli ingredienti per ottenere un prodotto di qualità. Appassionata di fotografia, con i suoi scatti racconta il buon cibo, i viaggi e un'altra sua grande passione: quella di cat lover.
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