Vino, boom delle esportazioni: il ruolo chiave del prosecco italiano

E’ il prosecco a fare da traino per le export del vino made in Italy. Nel primo semestre del 2016 il valore del vino italiano spedito all’estero supera i 2,5 miliardi di euro, mai cosi’ alto grazie soprattutto ai prezzi del “sistema Prosecco” che incide per il 90% del fatturato e alla dogana supera il mezzo miliardo di euro. Lo rende noto all’ANSA l’Ovse (Osservatorio economico dei vini effervescenti), guidato da Giampietro Comolli.

Il boom del prosecco Docg-Doc prosegue anche nei volumi (+12%, a 124 milioni di bottiglie), un record per il primo semestre dell’anno notoriamente inferiore al secondo, che include le festività natalizie. Il prosecco registra fatturati record sulla scia del prezzo delle uve alle stelle, prenotazioni di vini base in anticipo, ordini continui dall’estero soprattutto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone e Francia. In Francia sono le prime bollicine doc al mondo importate. In calo invece il valore dei vini tranquilli e sfusi (-2,1%), quasi 90mila ettolitri in meno rispetto al 2015.

Per i vini tranquilli in calo anche i volumi (oltre l’1% in meno), mentre rimangono stabili gli sfusi. “La causa – analizza Comolli – non è solo dovuta alla normale lentezza degli ordini in attesa dei listini, ma a una politica involutiva pericolosa. C’è bisogno di capire i diversi mercati e paesi, dare al vino una nuova veste, fare azioni di lungo periodo, impostare una strategia macroeconomica e di promozione concentrata e mirata. Occorre ritornare
con altri sistemi alle politiche pubblico-privati della fine anni ’80 e tutto anni ’90“.

Intanto l’Ovse segnala che rimane ancora grave la situazione dei consumi sul mercato interno. “Il 2016 può portare a una soglia sotto i 30 litri pro capite di consumo annuo – osserva Comolli – Da un lato segnale di consumo consapevole, ma che si traduce in un calice di vino ogni 20 giorni a testa nell’arco dell’anno. Urge ancor piu’ una politica di conoscenza e di cultura su come, dove, quando e perché consumare il vino, concordata e integrata al modo di vivere, al benessere e buon gusto, senza puntare solo sul prezzo e promozioni“.

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