Vinitaly International: successo italiano in Cina allo Shanghai Wine Festival

Si è svolto in Cina nello scorso fine settimana, dal 23 al 25 settembre 2016, lo Shanghai Wine & Dine Festival, all’interno del quale i vini italiani sono stati protagonisti, grazie a Vinitaly International, con oltre 150 etichette in degustazione nell’Italian National Pavilion. Per il secondo anno consecutivo sono stati riuniti sotto un unico vessillo i prodotti e i marchi più rappresentativi dell’agroalimentare nazionale.

All’evento l’Italia si è presentata come primo espositore insieme alla Francia per numero di aziende, tra cui Illy, Fabbri, Ferrero Rocher, Cecchi e alcuni tra gli storici ristoranti italiani a Shanghai come Da Marco e Jacky Group, oltre a quattro associazioni regionali. Otto i media partner. L’Italia ha così conquistato il pubblico cinese grazie ai tanti eventi svolti: degustazioni di vini, caffè, birre, prodotti dolciari, show cooking e wine&food pairing con le cucine di Puglia, Campania, Sicilia e Friuli Venezia Giulia, masterclass dedicate al vino e presentazioni a cura di Slow Food e dell’Accademia della Cucina Italiana. Oltre alle cantine produttrici, a proporre ai visitatori i vini italiani al bicchiere sono state anche realtà digitali come BottlesXO, delivery-based app in Shanghai e Amazon China, accanto a importatori top quali ChuXiao e Yishe, con le etichette dei loro cataloghi.

«É da un anno che stavamo programmando questa iniziativa a Shanghai – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – e i risultati hanno dato ragione al lavoro svolto: 150 prestigiose etichette in degustazione, una presenza espositiva tra le più importanti con i principali marchi dell’agroalimentare italiano, 8 media partner di alto livello, il coinvolgimento di alcuni dei più conosciuti ristoranti italiani della metropoli, quattro associazioni regionali e qualificati partner nazionali. Tornare in questa città a due settimane dal 9.9 Wine Festival di Alibaba e dell’evento ‘E-commerce: the new gateway for Italian wine in China’, organizzato da Ice, Ambasciata d’Italia, Mise e Mipaaf, ci ha offerto l’occasione di dare continuità all’azione di consolidamento su questo mercato di grande potenzialità, anche attraverso il piano di promozione del made in Italy di cui siamo protagonisti. In tal senso il nostro incontro a Pechino con l’Ambasciatore d’Italia Ettore Sequi e l’attenta collaborazione ricevuta dal Console Generale d’Italia a Shanghai Stefano Beltrame confermano Veronafiere nel suo ruolo di strumento di attuazione delle politiche del Governo per favorire il commercio con l’estero».

«Fin dall’inizio sapevamo che la Cina era un Paese da approcciare con una strategia a lungo termine – aggiunge il direttore generale Giovanni Mantovani – dopo quasi vent’anni di presenza stiamo raccogliendo i frutti di questo paziente lavoro. Oggi Vinitaly attraverso la propria Academy, i progetti di e-commerce e informazione online e numerosi eventi ed iniziative è diventato un punto di riferimento per la community di operatori e wine-food lover in Cina e in Italia dove nell’ultima edizione di Vinitaly abbiamo registrato un incremento del 130% delle presenze dalla Repubblica Popolare Cinese».

La Cina, quarto buyer mondiale di vino, nei primi quattro mesi del 2016 ha segnato una crescita delle importazioni del 42% contro il +4,5% degli Stati Uniti, che la proietta verso la terza posizione entro fine anno. L’Italia è partita tardi rispetto alla Francia, che è il massimo esportatore con il 43% di quote di mercato, e oggi sta pagando anche gli accordi di sistema tra Australia e Cina che hanno favorito l’exploit nel 2015 (+111%) del prodotto australiano, secondo paese fornitore, davanti a Cile, Spagna.

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