Trattoria di Porta Romana a Viterbo: la buona cucina casalinga


Entrando nel centro di Viterbo da Porta Romana, la prima traversa che si incontra a sinistra è via della Bontà: quale migliore indirizzo potrebbe avere la Trattoria di Porta Romana? I vetri della porta sono letteralmente ricoperti con adesivi attestanti i riconoscimenti delle varie guide, ce n’è uno del Gambero Rosso del 1992 e via a seguire quelli delle Osterie d’Italia, Slow Food, Gambero Rozzo e molti altri.

Ma la trattoria non è sempre stata qui, le sue origini affondano nel 1800, quando, come racconta, la proprietaria la signora Tina, i nonni di sua madre Brandina, avevano un Vino e Cucina con gioco delle carte da qualche parte nel centro storico di Viterbo, poi: “Zia Maria aprì  il ristorante Iris con sala da ballo, vicino al vecchio tribunale, con entrata su via Annio”.

Brandina iniziò lì un mestiere che si era tramandato lasciando eredità di ricette, sapori e segreti culinari fino ad arrivare ad acquistare, nel febbraio del 1971 un locale tutto suo, questo, appunto, in via della Bontà, 12.

“Il locale” mi racconta Carlo Zucchetti “tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 era il punto di ritrovo di noi giovani della sinistra viterbese che qui concludevamo le nostre serate dopo aver montato o smontato i palchi delle feste dell’Unità. Qui ritrovavamo il sapore di una cucina gustosa, piena e sincera e un ambiente caldo, accogliente e autentico frequentato in particolare a pranzo dal popolo, dai lavoratori, dagli artigiani e dagli operai che consumavano il loro pasto prima di tornare al lavoro e trovavano una cucina diversa da quella casalinga, ma al tempo stesso uguale, perché vi riconoscevano sapori e odori familiari e rassicuranti.In sala, in quegli anni c’era il marito della signora Tina, un uomo piccolo, dai tratti quasi asiatici che insieme alle sue simpatie politiche gli valsero  il soprannome  Mao. Un marcato dialetto viterbese lo definiva e in qualche modo dava maggiore carattere al posto e alla cucina, quasi a sottolineare ancora di più il legame della trattoria con la propria terra,  con il mantenimento di una schiettezza a volte anche brusca, ma sempre generosa e sincera”.

Il menù riesce ancora oggi a conservare il sapore confortante della cucina contadina, grazie alla supervisione della signora Brandina e dei suoi 90 anni di dolcezza ed esperienza. Con dedizione e abilità è riuscita a trasferire i propri saperi al suo aiutante Ramjan Mohammed Alì che da oltre venti anni lavora qui e segue quotidianamente i gesti e modi della cucina viterbese. Una continuità di metodi e di lavorazioni che permette ai clienti abituali di ritrovare le proprie certezze.  Come nelle antiche trattorie, non esiste un menu fisso perché i piatti variano a seconda della stagione e della disponibilità dei prodotti.  Zuppa di erbe di campo (raccolte a mano dalla signora Tina), pasta e ceci, pasta e fagioli e i meravigliosi lombrichelli alla amatriciana (uno dei piatti preferiti da Carlo Zucchetti  e da molti altri enogastronomi), e ancora coratella, animelle al forno, stinco di maiale con patate, agnello restituiscono la pienezza di un gusto contadino altrove molto spesso millantato, ma  raramente raggiunto.

La clientela nel frattempo si è diversificata, ma il locale ha mantenuto il suo calore e la sua genuinità: sui tavoli tovaglie quadrettate e tanti ricordi alle pareti. Ci sono le fotografie e gli attestati dei premi, le immagini di alcuni degli attori che hanno mangiato qui, c’è il poster di uno spettacolo della Borbone, le cartoline di ringraziamento dei clienti, e tanti tanti biglietti da visita appoggiati sul bordo della boiserie. La signora Tina, un concentrato di familiarità, schiettezza e simpatia, ci spiega che qualcuno ha iniziato tanti anni fa chiedendo se poteva lasciare il proprio biglietto e poi la cosa non si è più fermata…

Il passaparola ha portato qui giornalisti, enogastronomi, intenditori e sono usciti articoli sui quotidiani nazionali, ma soprattutto sono arrivati i riconoscimenti tra cui quello di Slow Food, degli Accademici della Cucina Italiana e quello del Gambero Rosso che la indicava tra le migliori osterie italiane e altri ancora.

A un tavolo una coppia mi fa cenno di avvicinarmi, ci tengono a farmi sapere che vengono da Roma appositamente per mangiare qui, godere di quell’accoglienza fatta di ruvida tenerezza che contraddistingue la signora Tina  e gustare la genuinità di questi piatti,  poi ritornano nella capitale…

Informazioni utili

Trattoria Porta Romana

Indirizzo: via della Bontà, 12 01100 Viterbo

Telefono: 0761 307118

Sito Internet:  www.trattoriaportaromanaviterbo.com 

Giorno di chiusura: domenica

Fascia di prezzo: € 30-35

Carte di credito: Visa Bancomat

Tipo di cucina: casalinga viterbese

 

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