Riflessioni, a due mesi e un po’, sull’Anteprima Amarone

E passato tanto tempo. Abbiamo riordinato gli appunti. D’altronde Francesca ne aveva già scritto.

Degli oltre 60 Amarone presentati all’Anteprima 2010 (25-26 gennaio 2014) oltre la metà erano campioni di botte. La gran parte bisognosi di ulteriori affinamenti in bottiglia. Insomma molte scuse per superare una naturale pigrizia a scrivere di “cose” da trattare con cautela.

Finché la Contessa non mi ha dato l’aut aut. O scrivi o scrivi. Ho provato a dirle che avere un nonno di queste zone non è abbastanza per conoscere i territori. Che i Terroir bisogna frequentarli, calpestarli, annusarli. Che assaggiare i vini en primeur in Borgogna o Bordeaux è un’altra cosa.

Tutto ciò non è servito a nulla. Non è mai troppo tardi. D’altronde la gran parte dei vini degustati saranno in commercio tra qualche anno e pronti chissà quando. Qualche domanda su queste Anteprime sorge spontanea.

VignetiMezzanerid1Quello che posso dire con assoluta certezza avendo partecipato a numerose Anteprime questo anno, soprattutto in Toscana, è che il lavoro del Consorzio è stato encomiabile. In particolare il lavoro di Daniele Accordini, Vice Presidente, e degli enologi della Valpolicella. La loro zonazione  le loro degustazioni sono state determinanti per comprendere meglio i vini di questo territorio. Un working in progress veramente interessante. Un piccolo appunto. Sarebbe stato opportuno dividere le aziende, nella degustazione e nelle sale,  in base a questo approccio. Per zone.

Una maledizione. Dover degustare all’ora di pranzo. Dopo un convegno, certamente interessante, con molti spunti e un moderatore del giornale della Confindustria! Che si è permesso di fare il “padrone del vapore” apostrofando con inopportune parole una persona seria, corretta, professionalmente ineccepibile come Gigi Brozzoni, curatore della guida dei Vini di Veronelli. Ma tant’è!

Fortunatamente la competenza, la professionalità, la gentilezza del personale del Consorzio, dei Sommeliers ci ha abbondantemente ripagato della visita. Per non parlare della cena con la Contessa al Desco ritornato ai suoi vecchi fasti con una particolare nota positiva, soprattutto per uno stellato, i vini con un correttissimo ricarico!

Tornando all’Anteprima.  Dopo la boutade dell’altro anno: “il riscaldamento globale fa bene all’Amarone poiché anticipa la raccolta e così anche l’appassimento si può svolgere in condizioni migliori”, quest’anno ci hanno detto: “l’annata è stata molto piovosa, con escursioni termiche, negli ultimi trenta giorni, sopra alla media che si è riflesso in una uva meno zuccherina e più acida… insomma l’annata 2010 da molto buona a ottima, con punte di eccellenza.”

Della serie possiamo dire tutto e il contrario di tutto. In politichese sarebbe un  “ma anche”!

I vini.

Perdurano le divisioni e l’incapacità di fare squadra. Si sa in tempi di vacche grasse (85% degli Amaroni sono destinati all’esportazione) !

Da segnalare un bel movimento di giovani produttori anche se mi è dispiaciuto non poter assaggiare Roccolo Grassi e Zecchini, non presenti all’anteprima. Con  le  cautele dovute agli assaggi “acerbi”,  ho apprezzato queste aziende:

Pietro Zanoni, Stefano Accordini, Albino Armani, Benedetti Corte Antica, Buglioni, Corte Adami, Corte Archi, Guerrieri Rizzardi, La Collina dei Ciliegi, La Dama. Forse sarà il nome ma tutte e tre mi sono molto piaciuti: Cà La Bionda, Cà Dei Frati, Cà Rugate le ultime due per me erano solo grandi cantine “bianchiste”. Mi sono ricreduto!

L’ennesima dimostrazione – e ce n’è veramente bisogno soprattutto nell’Italia centrale – che si possono fare buoni vini anche nelle cantine sociali: Cantina Valpolicella Negrar.

La sicurezza di una storia: Bertani. Una ottima novità per me: Secondo Marco.

Un’ultima annotazione. Le aziende hanno portato ciascuna una vecchia annata. Ben fatto!

 

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